MATELICA «Eravamo a Linate ad aspettare l’atterraggio dell’aereo di Mattei. Mi trovavo con gli altri addetti al rifornimento in servizio sotto la torre di controllo quando mi sono sentito toccare una spalla da un controllore di volo (di Montelupone, ndr). “Abbiamo perso il contatto con il vostro aereo”, mi ha detto. Poi la terribile notizia che il velivolo era precipitato in fase di atterraggio e che il presidente, un padre per noi dipendenti, era morto insieme al pilota e a un giornalista. Uno choc». È il racconto di Sebastiano Gubinelli, 88 anni, di Cerreto d’Esi, ultimo testimone di una tragedia che ha scosso l’Italia intera. Era il 27 ottobre 1962 quando il matelicese Enrico Mattei, fondatore dell’Eni, perse la vita.
Il legame
«Non era solo un presidente, per noi era un padre.
Sabato scorso a Matelica c’è stata una bellissima cerimonia alla Antonio Merloni con l’inaugurazione della mostra su Mattei. E Gubinelli non è voluto mancare all’appuntamento. «È stato un evento straordinario. Mi sono presentato con la tuta gialla con la scritta Agip, tanto cara a Mattei. Mi sono emozionato nel raccontare al commissario straordinario alla ricostruzione sisma Guido Castelli, alcuni particolari della mia vita alle dipendenze dell'Eni». E Castelli su Facebook ha voluto ringraziare Gubinelli: «A Matelica ho avuto il privilegio di ascoltare i suoi ricordi e di raccogliere le sue esperienze di vita», ha scritto il senatore.