Maxi discarica, il presidente di Mms Pierotti: «L'impianto è molto utile, ce lo chiedono le imprese. Faremo incontri nei comuni»

Maxi discarica, il presidente di Mms Pierotti: «L'impianto è molto utile, ce lo chiedono le imprese. Faremo incontri nei comuni». Nella foto la sede di Marche Multiservizi e il presidente Andrea Pierotti
Maxi discarica, il presidente di Mms Pierotti: «L'impianto è molto utile, ce lo chiedono le imprese. Faremo incontri nei comuni». Nella foto la sede di Marche Multiservizi e il presidente Andrea Pierotti
di Lorenzo Furlani
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Domenica 30 Luglio 2023, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 23:06

PESARO - Alla scrivania della presidenza di Marche Multiservizi siede dal maggio 2022 su nomina del Comune di Pesaro, socio pubblico di maggioranza con il 25,5% delle azioni: in questi 14 mesi, pensando alla contestata vicenda del biodigestore, all’inatteso aumento (subito azzerato) dei compensi del cda e alla travagliata operazione della maxi discarica di Riceci, non si può dire che si sia trovato nel posto giusto al momento giusto.

Presidente Andrea Pierotti, dopo il primo passo della delibera del consiglio di amministrazione di lunedì scorso, come procederete nella ricerca di un sito per la discarica alternativo a Riceci di Petriano?

«Ci aspettiamo di poter fare insieme alla società Aurora un passaggio intermedio in qualche comune che può essere interessato a comprendere la tipologia dell’impianto e i vantaggi per il territorio, per i cittadini e per le imprese.

Questo sarebbe un passaggio importante per spiegare anche la tecnologia e fugare qualche timore. Il primo passo era fondamentale perché la presunta spaccatura che risultava nel cda era deleteria per la nostra impresa, quindi per i dipendenti, ma anche per l’operatività verso l’esterno».

Avete fatto una ricognizione per verificare se al posto di una splendida valle indicata come luogo rappresentativo della bellezza delle Marche si possa trovare un’area industriale dismessa o degradata?

«Un’analisi in effetti da tempo è stata fatta e qualche sito potrebbe esserci, ovviamente. Ma tutto passa dal rapporto con i Comuni. Ora non si possono fare forzature».

Per giustificare la partnership con Ecoservizi di San Marino si è detto che il vantaggio competitivo della sua società Aurora fossero i terreni opzionati di Riceci. Ora cercate un altro sito, perché avete confermato questo rapporto aziendale molto oneroso?

«Beh, perché c’è una collaborazione in atto, dobbiamo risolvere le problematiche senza incorrere nella responsabilità contrattuale».

E’ tutto conseguente al contratto sottoscritto a fine 2022?

«Esatto, perlomeno finché non ci sarà un no all’autorizzazione».

Che rischio c’è che il secondo passo sia falso, ovvero che si proceda su Riceci?

«Se non arrivano proposte e se c’è l’autorizzazione della Provincia: devono verificarsi queste due condizioni. Al momento affrontiamo un passo alla volta».

Tornando all’operazione in sé, perché Mms non ha operato con una propria società di scopo, come per il biogestore, avendone capacità e competenze. La proposta di collaborazione è stata presentata come irrinunciabile per dare solidità al futuro aziendale ma il fatto che la discarica di Ca’ Asprete chiuda nel 2027 si sapeva dal 2017.

«Onestamente non lo so, non ero presidente. Comunque il progetto di questa discarica di rifiuti speciali per noi è veramente utile, le imprese hanno l’esigenza di smaltire i propri rifiuti nel territorio tanto che c’è l’appoggio di Confindustria, del sistema datoriale e dei sindacati».

Veramente la Cgil ha dichiarato di non aver mai dato il proprio assenso alla discarica.

«La raccolta delle firme tra i dipendenti di Mms l’hanno iniziata i delegati della Cgil».

Perché il cda di dicembre ha approvato l’operazione discarica delegando l’ad a firmare un contratto impegnativo prima che ci fosse l’autorizzazione all’esercizio dell’impianto?

«Tengo a dire che quello è stato il momento conclusivo di un percorso cominciato molto prima, gli accordi economici sono stati presi dagli stessi soggetti che avevano firmato la due diligence per rilevare Macero Maceratese sul riciclo della carta, che ha dato ottimi risultati. Quindi non c’erano riserve sull’operazione. E tuttora non ne ho».

Ma non avevate sentore che montasse una protesta contro la maxi discarica di Riceci?

«Non ho avuto nessuna notizia in questo senso. In effetti, in prossimità del cda di dicembre mi è arrivato l’ordine del giorno del Comune di Petriano, ma i giochi a quel punto erano fatti».

Nel cda vi avevano detto che c’era il consenso delle istituzioni del territorio?

«Il contrario credo che sarebbe stato grave. Si è parlato di interazione positiva con gli stakeholder territoriali».

Lei mi aveva detto che l’ad Tiviroli aveva garantito l’assenso della filiera istituzionale.

«Ci sono diversi livelli di comunicazione. Quello me l’aveva detto a voce. Ma è stato scritto dell’interazione positiva con gli stakeholder territoriali nella fase di progettazione. Questo è stato rappresentato nel cda».

Per stakeholder si intendono anche i Comuni soci?

«Quelli del territorio della discarica certamente».

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