Riceci, il mediatore in commissione: «Per i terreni mi chiamò Rossini». L'ex sindaco Mazzoli contraddice Paolini

Riceci, il mediatore in commissione: «Per i terreni mi chiamò Rossini». L'ex sindaco Mazzoli contraddice Paolini. Nella foto, l'audizione di Mauro Della Betta (primo a sinistra)
Riceci, il mediatore in commissione: «Per i terreni mi chiamò Rossini». L'ex sindaco Mazzoli contraddice Paolini. Nella foto, l'audizione di Mauro Della Betta (primo a sinistra)
di Lorenzo Furlani
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Giovedì 7 Marzo 2024, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 13:38

PETRIANO E’ stato l’imprenditore Ambrogio Rossini di Ecosun (originario nome della società Aurora) a contattare all’inizio del 2021 l’agente immobiliare Mauro Della Betta perché acquisisse la disponibilità dei proprietari a vendere i terreni del calanco di Riceci, dove un tempo c’era la vecchia discarica comunale. Un sito in cui realizzare un’attività di stoccaggio di scarti industriali non pericolosi. 

Sempre nel 2021, alla fine dell’estate, Della Betta fu invitato dal sindaco di Petriano in Municipio per un incontro con Tiviroli in relazione all’esigenza di Marche Multiservizi di reperire un capannone alto 10/12 metri o un terreno su cui costruire l’immobile per realizzare un impianto di trattamento dei rifiuti. In quell’occasione l’amministratore delegato della società dei servizi pesarese domandò al mediatore se l’avesse contattato Ecosun.

Il passaggio chiave

È questo il passaggio chiave dell’audizione di ieri davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti dell’agente immobiliare, residente a Gallo di Petriano. Secondo questo racconto, Tiviroli conosceva l’interesse della società di Rimini a realizzare un impianto di rifiuti, nella piccola valle di Riceci di Petriano, più di un anno prima dalla ricezione della proposta formale di collaborazione per il progetto della discarica da 5 milioni di metri cubi di rifiuti produttivi, pervenuta nell’ottobre 2022.

E prima che l’imprenditore sammarinese Rossini acquisisse le opzioni di acquisto dei terreni (formalizzate nel 2022) e quindi potesse rivendicare, in forza anche dell’incarico già affidato ai progettisti, il vantaggio competitivo sull’operazione, ritenuta di grande interesse dal consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi che l’approvò nel dicembre 2022, tanto da spuntare il prezzo di 25 milioni di euro per la cessione totale in tre fasi della società Aurora (il 40% già venduto a Mms per 3,2 milioni a fine 2022).

La versione dell'ad di Mms

Ma questa è una novità solo relativa perché lo stesso Tiviroli nella precedente audizione della commissione di inchiesta ha dichiarato di aver saputo da Rossini della sua intenzione di costruire una discarica già nel 2021. Però, l’ad di Mms nell’occasione ha negato di avere incontrato Della Betta.

La versione resa ieri a palazzo San Macuto da Mauro Della Betta è profondamente diversa da quella che accreditò al Corriere Adriatico nell’ottobre 2023.

Allora disse di aver avuto rapporti per la compravendita dei terreni con Ecosun e di aver trattato con quelli di San Marino, affermando però di aver avuto il primo contatto per quell’incarico, attraverso il sindaco Fabbrizioli, con Tiviroli, che gli avrebbe spiegato qual era il lavoro da fare e quale il compenso, salvo precisare che poi l’avrebbe interpellato Ecosun.

Il terzo racconto dei fatti

Ieri, invece, Della Betta ha dichiarato che a fine estate 2021 per i terreni di Riceci c’erano già stati diversi incontri con Ecosun, anche se l’incarico formale allora non l’aveva ancora ricevuto. Ha giustificato la contraddizione così: «Dopo aver letto l’articolo pubblicato, temo di aver sovrapposto gli argomenti». Quella di ieri, in realtà, è la sua terza versione dei fatti, emersa a più di 4 mesi dall’intervista, perché l’indomani aveva subito rettificato l’«inesattezza» della prima dichiarazione sull’incarico, dicendo di non averlo ricevuto da Marche Multiservizi, però puntualizzando che Tiviroli gli aveva «spiegato, perché l’ho preteso, visto che vivo qui e che avrei dovuto metterci la faccia con i proprietari, in che cosa consistesse la discarica». Ieri non ha confermato neanche queste dichiarazioni e nessun commissario l’ha rilevato.

La diffida legale

In seguito, è stato ascoltato l’ex sindaco di Petriano, Maurizio Mazzoli, che ha contraddetto il presidente della Provincia Paolini, negando che lui si sia dimesso dal cda di Marche Multiservizi nel giugno di 2023 perché gliel’aveva chiesto Paolini, il quale sarebbe stato sempre informato su Riceci. Ha affermato di aver lasciato il cda per problemi di salute e perché era stato fatto oggetto di minacce sui social, anche di morte, dopo che un proprietario dei terreni aveva dichiarato pubblicamente di essere stato contattato da lui per la compravendita, prima degli emissari di Aurora. Mazzoli ha negato questa circostanza, leggendo anche una diffida legale per quell’informazione a suo dire infondata.

La società Bioabita

Il deputato Borrelli poi ha rilevato che il socio di Mazzoli nella srl Bioabita (ora in liquidazione) è il direttore dei carotaggi di Aurora e nel suo studio, che ha sede nello stesso immobile di Bioabita, sono state firmate le opzioni di acquisto dei terreni della discarica.

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