Riceci, Tiviroli e Paolini torneranno in commissione. Il deputato Simiani (Pd): «Chi verrà riascoltato dovrà giurare»

Riceci, Tiviroli e Paolini torneranno in commissione.Il deputato Simiani (Pd): «Chi verrà riascoltato dovrà giurare». Nella foto una manifestazione a Riceci e, nel riquadro, Marco Simiani
Riceci, Tiviroli e Paolini torneranno in commissione.Il deputato Simiani (Pd): «Chi verrà riascoltato dovrà giurare». Nella foto una manifestazione a Riceci e, nel riquadro, Marco Simiani
di Lorenzo Furlani
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Martedì 12 Marzo 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 15:15

PESARO L’istruttoria sulla discarica di Riceci della commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti registra un’ulteriore accelerazione. Ed è quella che darà un rilievo giudiziario al procedimento.

Alcuni commissari hanno già chiesto di acquisire atti e documenti rilevanti riguardo alla maxi discarica da 5 milioni di metri cubi di rifiuti produttivi, che Marche Multiservizi ha deliberato di realizzare comprando per 25 milioni di euro (di cui 3,2 già versati) la società Aurora dell’imprenditore sammarinese Ambrogio Rossini, titolare del progetto e dell’opzione di acquisto dei terreni di Riceci. Ma, soprattutto, nel corso delle audizioni a palazzo San Macuto sono emerse diverse contraddizioni e incongruenze. 

Il presidente smentito da Mazzoli

In particolare, il presidente della Provincia, Giuseppe Paolini ha contraddetto sé stesso (rispetto a quanto affermato nel giugno del 2023 in un'intervista al Corriere Adriatico) dichiarando davanti alla commissione di non essere stato messo al corrente del progetto della maxi discarica dal membro del consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi da lui nominato, Maurizio Mazzoli, e di averne perciò chiesto le dimissioni non condividendo l’approvazione del progetto.

Ma lo stesso Mazzoli lo ha smentito nella sua audizione confermando quanto affermato a suo tempo al giornale da Paolini: ossia che si è dimesso per ragioni personali (problemi di salute accentuati dal clima ostile a Petriano, dove fu a lungo sindaco, per la discarica) e che aveva sempre informato Paolini, negando che lui gli abbia chiesto di farsi da parte.

La versione dell'ad

L’amministratore delegato di Marche Multiservizi, Mauro Tiviroli, ha dichiarato che i soci principali dell’azienda erano stati informati dell’operazione, ma è stato contraddetto mediaticamente dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che dopo la sua audizione ha ribadito di non avere saputo niente del progetto prima della mobilitazione dei comitati.  Peraltro, il sindaco di Pesaro deve essere ancora ascoltato dalla commissione.

Tiviroli, inoltre, ha comunicato alla commissione d’inchiesta di aver appreso dall’imprenditore Rossini la sua idea progettuale di realizzare una discarica a Riceci già nel 2021, seguendone l’evoluzione e decidendo di farla propria quando Rossini, nell’ottobre del 2022, una volta acquisito il vantaggio competitivo del progetto commissionato e dei diritti sui terreni, gli ha proposto di comprare Aurora, contrattando il prezzo di 25 milioni di euro (comprensivo di un aumento di capitale di 600mila euro) in funzione dei ricavi previsti dalla discarica e pagando Marche Multiservizi 2,9 milioni per una quota nominale di 20mila euro della società (che aveva un capitale originario di 50mila euro e nei primi due esercizi aveva realizzato perdite per 3mila e 11mila euro), prima dell’autorizzazione della Provincia per l'impianto e senza alcuna garanzia su essa.

Di Paolini e Tiviroli è stata chiesta dai commissari la riconvocazione.

Le audizioni rinnovate non saranno più in forma libera bensì prevederanno l’esercizio da parte della commissione dei poteri della magistratura, da cui deriva che eventuali dichiarazioni non veritiere configurerebbero un reato. La riconvocazione di Tiviroli per le incongruenze riscontrate l’ha chiesta il deputato Marco Simiani del Pd.

La relazione finale alla procura

«Ora non posso entrare nel merito dei rilievi per la riservatezza - afferma il deputato Simiani - ma posso dire che ci sono state molte contraddizioni nelle audizioni, non solo da parte di Tiviroli, e questo comporta un salto di qualità da parte della commissione. Le deposizioni di chi sarà riconvocato dovranno avvenire con il giuramento. Nella nostra istruttoria non è in discussione se fare o no la discarica, anche se io penso che le discariche oggi dovrebbero essere chiuse per la direttiva europea sull’economia circolare, perché questa è una valutazione politica di competenza degli amministratori locali».

«A noi non interessa neanche il gossip - puntualizza Marco Simiani -, bensì dobbiamo verificare come è avvenuto il processo e approfondire la linearità sia amministrativa sia del coinvolgimento dei soci, verificando lo statuto e i patti parasociali. Il 19 marzo una delegazione farà un sopralluogo a Riceci, poi finiremo le audizioni programmate, quindi riconvocheremo qualcuno per i punti da chiarire sotto giuramento. Infine, sarà nominato nella commissione un relatore per redigere la relazione parlamentare finale sul caso Riceci che sarà mandata alla magistratura competente».

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