Discarica Riceci, passo avanti o passo falso? L'assessore regionale Aguzzi: «Furbata del Cda»

La delibera di Mms tecnicamente ininfluente sull’iter perché il partner in Aurora ha la maggioranza L’assessore regionale dà l’interpretazione autentica del piano: «A Riceci l’impianto è inammissibile»

Discarica Riceci, passo avanti o passo falso? L'assessore regionale Aguzzi: «Furbata del Cda»
Discarica Riceci, passo avanti o passo falso? L'assessore regionale Aguzzi: «Furbata del Cda»
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 26 Luglio 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 11:27

PESARO - Il passo avanti nella strategia di uscita dal progetto della maxi discarica di Riceci, annunciato dal presidente di Marche Multiservizi Pierotti al termine della riunione del consiglio di amministrazione di lunedì, potrebbe rivelarsi un passo falso. Sulla spinta della forte protesta popolare e del dissenso della proprietà pubblica dell’azienda, gli amministratori della multiutility pesarese hanno approvato all’unanimità la proposta condivisa di presidente e amministratore delegato di sollecitare i Comuni soci a candidare altre località dei propri territori per ospitare l’impianto progettato per smaltire in 25 anni 5 milioni di tonnellate di rifiuti produttivi. Formalmente sono state richieste manifestazioni di volontà che dovranno essere comunicate all’azienda entro la fine dell’anno.


La piccola valle ancora non è salva


Ma ciò non significa che la piccola valle del Comune di Petriano, in vista di Urbino, sia già salva dalla discarica.

Tutt’altro. Il procedimento di autorizzazione dell’impianto presso la Provincia attualmente è sospeso per sei mesi (fino a gennaio 2024) non per questo congelamento del sito bensì perché la società proponente Aurora lo scorso 10 luglio ha chiesto a norma di legge (e ha ottenuto dall’ente) la dilazione dei termini per la presentazione delle integrazioni documentali richieste. Il dato rilevante è che attualmente Marche Multiservizi detiene il 40% delle quote di Aurora e tecnicamente la delibera del suo cda è ininfluente sul procedimento in corso perché è il partner Ecoservizi di San Marino a determinare, attraverso la maggioranza sociale e l’amministratore, l’indirizzo di Aurora.


I vertici assicurano la condivisione


I vertici di Mms assicurano che la ricerca di un sito alternativo (sarebbe sempre il piano A delocalizzato e non il piano B) è stata condivisa con il partner. Ma è evidente che in mancanza di proposte dei sindaci (dissociatisi dalla scelta del cda e ora responsabilizzati dagli stessi amministratori dell’azienda perché trovino una soluzione), il socio di San Marino in Aurora, senza altre novità, avrebbe l’interesse e la volontà di proseguire con il progetto di Riceci. Perciò, a garanzia della comunità di Petriano e di tutto il territorio che si è mobilitato contro questa maxi discarica, è particolarmente opportuna ed efficace la risposta che proprio ieri la Regione, attraverso l’assessore all’ambiente Aguzzi, ha dato alla Provincia sull’interpretazione autentica del piano regionale di gestione dei rifiuti applicato a Riceci, sito posto a poco più di un chilometro dall'abitato di Gallo, in cui si vorrebbero conferire ogni anno 200mila tonnellate di rifiuti produttivi (la cui gestione è affidata al mercato) provenienti anche dai territori limitrofi delle regioni confinanti, dei quali almeno la metà prodotta da laboratori e servizi riclassificati da una legge in vigore dal 2021 come urbani.

La sostanza è che quel progetto non si può realizzare come vorrebbero Aurora e Marche Multiservizi. «La vicenda non è chiusa, quella del Cda è una furbata», commenta con una battuta l’assessore. L’argomentazione è sviluppata nel comunicato stampa diffuso.

«Nella lettera da me inviata alla Provincia - afferma Stefano Aguzzi - si specifica che, nel caso di una discarica per rifiuti non pericolosi che accolga rifiuti speciali e non sia individuata nel Piano d’ambito come discarica strategica, nel rispettare i vincoli derivanti dai criteri di localizzazione previsti al capitolo 12 del Prgr vigente, si dovrà porre particolare attenzione, tra gli altri, a quello relativo alla distanza dai centri abitati, che non può essere inferiore a 2.000 metri. Se invece si tratta di rifiuti urbani, la discarica può essere collocata a 500 metri dai centri abitati, ma dovrebbe essere prevista e approvata dall’Assemblea territoriale di ambito, quindi votata da tutti i sindaci della Provincia di Pesaro e Urbino, e questo a oggi non è avvenuto. Inoltre questa eventuale discarica per rifiuti urbani potrebbe lavorare solo per i rifiuti riguardanti la stessa provincia dove la discarica è ubicata». 


Un’area industriale dismessa


Questa presa di posizione rafforza l’istanza della parte pubblica di Mms di uscire dal progetto perché il no della Provincia all’autorizzazione farebbe venire meno l’obbligazione assunta dall’ad Tiviroli, su mandato del cda, di pagare oltre 13 milioni di euro a Ecoservizi per l’ulteriore 20% di Aurora, il cui inadempimento farebbe scattare una richiesta di risarcimento. L’idea ora è quella di trovare nel territorio provinciale un’area industriale dismessa in cui trasferire l’impianto.
 

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