Esclusivo: ecco l'accordo segreto per la società della discarica di Riceci. Da Marche Multiservizi 25 milioni all'azienda di San Marino

Esclusivo: ecco l'accordo segreto per la società della discarica di Riceci. Da Marche Multiservizi 25 milioni ad azienda di San Marino. Nella foto l'happening di protesta a Riceci di Petriano
Esclusivo: ecco l'accordo segreto per la società della discarica di Riceci. Da Marche Multiservizi 25 milioni ad azienda di San Marino. Nella foto l'happening di protesta a Riceci di Petriano
di Lorenzo Furlani
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Sabato 22 Luglio 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 08:38

PESARO - Chi è titolare delle quote della società Ecoservizi di San Marino ha fatto l’affare della sua vita, incrociando Marche Multiservizi. Il 2 febbraio 2020 con un gruzzolo di 25.500 euro ha fondato la società a responsabilità limitata per svolgere varie attività, dalla consulenza di marketing al trattamento di rifiuti in genere, e in meno di 3 anni ha visto moltiplicare di quasi mille volte le risorse investite. Ammonta a quasi mille volte il capitale sociale versato, infatti, il prezzo che Ecoservizi ha pattuito con Marche Multiservizi, con un contratto vincolante, per la cessione totale della società della discarica di Riceci. 

La delibera approvata

In particolare, è di 25 milioni di euro il valore dell’operazione finanziaria, programmata in tre fasi, deliberata all’unanimità dal consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi, su proposta dell’amministratore delegato Mauro Tiviroli, nella seduta del 12 dicembre scorso per l’acquisizione della società Aurora di Rimini, che ha opzionato i terreni nella vallecola di Petriano in vista di Urbino e ha elaborato il progetto del maxi impianto per smaltire 5 milioni di tonnellate di rifiuti produttivi (cosiddetti rifiuti speciali non pericolosi).

Ecco di seguito i valori e le condizioni principali dell’accordo stipulato con Ecoservizi srl, proprietaria fino al dicembre scorso del 100% di Aurora, tenuti riservati dal cda e dalla multiutility pesarese come se fossero il terzo segreto di Fatima, nonostante l’azienda (che fa parte del gruppo Hera) sia a partecipazione pubblica maggioritaria degli enti locali.

Informazioni negate

Informazioni negate anche ai sindaci rappresentanti dei Comuni soci, tra cui il sindaco di Petriano nel cui territorio Mms, accettando la proposta di vendita di Ecoservizi, ha deciso di conferire per 25 anni gli scarti produttivi anche di territori limitrofi fuori regione, senza alcuna interlocuzione con l’Assemblea territoriale d’ambito competente sul ciclo integrato dei rifiuti in quanto questa attività è affidata al mercato. Anche se a Riceci il progetto prevede di trattare, per la metà dei quantitativi, rifiuti di servizi e laboratori riclassificati da una legge in vigore dal 2021 come urbani.

Diritto a incassare 24,4 milioni

La società di San Marino ha acquisito il diritto di incassare complessivamente 24.400.000 euro, perché 600mila euro si riferiscono all’aumento di capitale di Aurora che alla fine sarebbe finanziato interamente da Mms (in relazione al sovrapprezzo l’onere totale supererebbe i 25 milioni per 66.666 euro).

A Ecoservizi, come già rivelato dall’inchiesta del Corriere Adriatico, sono stati già versati lo scorso 20 dicembre 2,9 milioni di euro, dopo l’aumento di capitale (da 50mila a 150mila euro nominali con sovrapprezzo) che Mms ha sottoscritto per 266.666 euro, per rilevare il 40% di Aurora.

Il primo cosiddetto closing. 

Il controllo societario

Il successivo 20% (secondo closing) è stato valutato molto di più perché consentirebbe alla società pesarese, che ha già ottenuto la nomina dell’ad Tiviroli alla presidenza di Aurora, di assumere il controllo societario: Ecoservizi dovrà riscuotere 13 milioni e 260mila euro al rilascio dell’autorizzazione per l’impianto (in mancanza di impugnazione al Tar o con il passaggio in giudicato della sentenza pro Aurora).

Il passaggio a Mms del rimanente 40% di Aurora (terzo closing) è programmato nella fase operativa della discarica, dopo i primi 3 anni di esercizio: per la sua liquidazione dalla società, Ecoservizi dovrà ricevere 8.240.000 euro. Il secondo e il terzo closing sono previsti nel contratto con la doppia formula del diritto di opzione di acquisto e del diritto di opzione di vendita, cosicché basterà la volontà di uno dei due contraenti per fare scattare l’operazione. 

Le obbligazioni vincolanti

Sono queste le obbligazioni vincolanti già assunte da Mms che farebbero sorgere l’obbligo del risarcimento del danno nei confronti della società di San Marino qualora la multiutility pesarese uscisse dal progetto, secondo l’input dato dai soci pubblici sulla spinta della mobilitazione popolare di protesta contro la discarica, e il partner privato rivendicasse l’adempimento dei closing al verificarsi delle condizioni previste, la principale delle quali è il rilascio dell’autorizzazione da parte della Provincia presso la quale il procedimento è istruito.

I consiglieri che hanno votato sì

La delibera è stata approvata da Mauro Tiviroli, Andrea Pierotti, Baccio Paolo Fiaccarini, Maurizio Mazzoli, Sara Mengucci, Mila Fabbri, Andrea Ramonda e Massimo Vai. Era assente giustificata Margherita Pedinelli. La valutazione di Aurora, fondata su qualificate due diligence, è parametrata al volume dei ricavi della discarica tanto che è prevista una riduzione del prezzo per l’eventuale revisione dei rifiuti abbancabili nell’autorizzazione.

Al di là delle questioni ambientali e sociali, un profilo critico è l’anticipazione del primo closing senza alcuna clausola sospensiva o risolutiva negli atti notarili per l’eventuale mancata autorizzazione.

La proprietà non trasparente

Un altro è la proprietà non pienamente trasparente di Ecoservizi di San Marino, amministrata dallo stesso ad di Aurora, Simone Sammaritani, ma le cui quote non risultano documentalmente appartenere all’imprenditore sammarinese Ambrogio Rossini, accreditato da alcuni media come il titolare della società. Dunque, chi beneficerà del munifico affare contrattato con Mms, paragonabile a un 6 centrato al Superenalotto? 

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