Maxi discarica, presentato il progetto ma nessuna risposta da Mms. Urbino, l'assessora Foschi: «Ancora non c'è trasparenza»

Maxi discarica, presentato il progetto ma nessuna risposta da Mms. L'assessora Foschi: «Ancora non c'è trasparenza». Nella foto da sinistra Pierotti, Tiviroli e Gambini
Maxi discarica, presentato il progetto ma nessuna risposta da Mms. L'assessora Foschi: «Ancora non c'è trasparenza». Nella foto da sinistra Pierotti, Tiviroli e Gambini
di Eugenio Gulini
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Giovedì 20 Luglio 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 13:11

URBINO - Un consiglio comunale quello di Urbino di ieri dedicato all’audizione dei vertici di Marche Multiservizi sulla maxi discarica di Riceci in cui si è parlato tanto, anche troppo, ma senza dire nulla nella sostanza al di là della lunga presentazione tecnica del progetto, fatta però a un’assise civica che si era già espressa contro l’impianto da 5 milioni di tonnellate di rifiuti nel territorio di Petriano in vista di Urbino.

Il tema centrato

L’assessora Elisabetta Foschi ha centrato il tema. «Questa sera si celebra un brutto cortocircuito in questa sala - ha scandito -. Avere una società di servizi a maggioranza pubblica dovrebbe essere un orgoglio invece ci troviamo con una società che manda una lettera dell’avvocato ai propri soci. Questo consiglio comunale non ha solo chiesto un’audizione per presentare il progetto, ha anche espresso un parere contrario su quel progetto e di questo sarebbe doveroso che la società, sia la parte pubblica sia quella privata, prendesse atto. Se la società Mms è a prevalenza pubblica credo che questo debba avere una conseguenza».

Foschi ha sottolineato la mancanza di trasparenza sull’operazione discarica compiuta attraverso Aurora. «Noi siamo il pubblico ma sappiamo dell’acquisizione del 40% della società dal giornale - ha precisato -, e non sappiamo come si arriverà al 60% e come al 100% posto che il privato ha dichiarato che rileverà tutto Marche Multiservizi. Sono indignata anche per questo».

Il ritorno dei residui lavorati

L’assessora intervenendo si è rivolta ai rappresentanti di Mms ma nessuna risposta è arrivata dall’ad Tiviroli e soprattutto dal presidente Pierotti, delegato del Comune di Pesaro. «L’amministratore delegato – ha aggiunto - parlava del progetto avanzato da un privato e della sua proposta a Marche Multiservizi affinché entrasse in società come una grande opportunità e garanzia per gli enti pubblici.

Vorrei che si potessero conoscere i termini degli accordi presi a dicembre. Noi – conclude Foschi - rimaniamo contrari dopo la presentazione del progetto perché più che parlare di rifiuti fatti dalle nostre industrie, l’ingegnere Stefano Teneggi ha parlato di ritorno dei residui lavorati della differenziata dagli urbani, non necessariamente prodotti dalla nostra provincia. E se c’è un problema di occupazione da garantire nell’azienda questo va affrontato con i soci pubblici non attraverso un progetto proposto da un privato».

Dall’opposizione, Lorenzo Santi, ex segretario del Pd, l’ha definito «un consiglio inutile dato che ci siamo già espressi contro l’impianto».

L’unico file rouge passa dagli interventi di Tiviroli con replica di Rosati. L’ad di Mms dichiara che «il progetto della discarica di Riceci nasce da un privato, siamo stati contattati per la disponibilità di entrare in questa partita. La prima cosa che abbiamo richiesto? La garanzia con tutto e per tutto il territorio. Se non c’eravamo noi ci sarebbero state tante altre persone». Gli fa eco, nel suo intervento, Rosati di Viva Urbino: «Se il progetto è nato da un privato significa solo che è speculativo». 

La previsione di Londei

Il consigliere Mechelli è durissimo: «Tutti debbono convincersi di ritirare quel progetto e non alzarsi dal tavolo fino a che non c’è una conclusione dignitosa e non un’offerta di caramelle». «È mancato il confronto con i cittadini», ha rimarcato Luca Londei.

Predice il futuro Giorgio Londei: «Qualcuno si farà male. Non ci sarà una soluzione a costo zero». Pierotti, presidente di Mms: «Non si esce da questa difficoltà con le contrapposizioni nel Cda. Tutti debbono essere coinvolti». Nel merito fumoso e deludente il suo intervento.

Gambini esalta l'azienda

Infine, il sindaco Gambini dopo un crescendo di complimenti a Tiviroli e all’azienda: «Saranno tutti i soci ad essere chiamati a rispondere di qualsiasi decisione esca dal cda del 24 luglio prossimo». 

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