Discarica di Riceci, parla l'imprenditore Rossini: «Non c'entro niente con Ecoservizi». L'amministratore: «Esposti in procura, non parlo più»

Discarica di Riceci, l'imprenditore Rossini: «Non c'entro niente con Ecoservizi». L'amministratore: «Esposti in procura, non parlo più». Nella foto il sito di Riceci e, nel riquadro, Ambrogio Rossini
Discarica di Riceci, l'imprenditore Rossini: «Non c'entro niente con Ecoservizi». L'amministratore: «Esposti in procura, non parlo più». Nella foto il sito di Riceci e, nel riquadro, Ambrogio Rossini
di Lorenzo Furlani
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Domenica 23 Luglio 2023, 21:17

PESARO - Ambrogio Rossini, 87 anni, imprenditore di lungo corso di San Marino, è l’ex amministratore delegato di Aurora di Rimini che ha curato l’acquisizione dei terreni della maxi discarica di Riceci di Petriano, contrattandoli anche personalmente. Accreditatosi con i media come il referente di Ecoservizi, ora nega di avere a che fare con la società di San Marino (già proprietaria al 100% di Aurora), che ha stipulato il lucroso contratto con Marche Multiservizi per la cessione in tre fasi della società della discarica per complessivi 25 milioni di euro.

Il promotore della discarica

In un’intervista di una cinquantina di giorni fa Ambrogio Rossini aveva dichiarato di essere il promotore della discarica su input di qualche politico che sarebbe andato a cercarlo proponendogli di creare una società per costruire l’impianto, con la garanzia che se l’affare non si fosse fatto gli sarebbero state ripagare le spese.

Aveva precisato di aver risposto che insieme a Marche Multiservizi avrebbe accettato l’impresa. Quello era già il tempo in cui soffiava il forte vento della protesta popolare contro il progetto a cui si stavano orientando tutte le forze politiche. Perciò Rossini aveva dichiarato che se non si fosse realizzata la discarica non tanto lui quanto i suoi nipoti avrebbero riscosso i soldi dei danni.

Le analogie con il contratto

Ora che, grazie all’inchiesta del Corriere Adriatico, è emerso il contratto vincolante stipulato con l’azienda dei servizi pesarese, si scoprono straordinarie analogie tra quelle parole e i contenuti dell’accordo.

Infatti, 2,9 milioni euro sono già stati pagati a Ecoservizi indipendentemente dell’autorizzazione dell’impianto mentre gli altri due closing (il 20% e il 40% ulteriori del capitale, dopo il primo 40% acquisito), per complessivi 21,5 milioni, determinerebbero in caso di inadempimento di Mms un obbligo di risarcimento del danno, seppure dopo il via libera alla discarica da parte della Provincia.

Adesso Rossini ha cambiato completamente atteggiamento. «Quello che abbiamo detto l’hanno scritto -afferma -, ma sono anziano e non ricordo più cosa ho detto». «Mi chiede del piano B? Aspettiamo gli eventi, non saprei cosa rispondere». Rossini dice anche di non c’entrare più niente con Aurora, seppure quando telefona - qualche ora dopo due chiamate senza risposta a lui indirizzate - si trova al fianco di Simone Sammaritani, amministratore di Ecoservizi e di Aurora.

L'amministratore sbrigativo

La telefonata viene passata a Sammaritani, che è sbrigativo. «Siccome abbiamo saputo dagli organi di stampa che ci sono degli esposti in procura - afferma -, noi non possiamo parlare e non rispondiamo più a nessuno. Se volete informazioni chiamate Carrabs».

Che c’entra Carrabs? Lui ha presentato l’esposto, non ha le informazioni. «Come no? Ha elencato molto bene sul giornale, visto che lui sa tante cose».

La proprietaria novantenne

Le volevamo chiedere chi è la signora Maria Zavoli. «Lei non ha capito: io non rispondo più a nessuna domanda. Se sono stato chiaro sono stato chiaro, se non sono stato chiaro glielo spiego in un altro modo».

In un altro modo? Quale? «Mi dica come glielo devo spiegare».

Lei è l’amministratore di Ecoservizi, per il suo ruolo dovrebbe dire chi è Maria Zavoli, che risulta a 90 anni la proprietaria di Ecoservizi. «La saluto». Riporteremo che non risponde a questa domanda. «Faccia quello che vuole. La saluto». Auguri.

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