Vince la protesta di Riceci, Mms: «Non faremo lì la discarica. I Comuni soci ci indichino altre località». Gli attivisti: «Noi sempre contro»

Vince la protesta di Riceci, Mms: «Non faremo lì la discarica a Riceci. I Comuni soci ci indichino altre località». Gli attivisti: «Noi sempre contro». Nella foto la manifestazione a Riceci
Vince la protesta di Riceci, Mms: «Non faremo lì la discarica a Riceci. I Comuni soci ci indichino altre località». Gli attivisti: «Noi sempre contro». Nella foto la manifestazione a Riceci
di Lorenzo Furlani
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Martedì 25 Luglio 2023, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 13:00

PESARO - Non è il piano B, bensì il piano A per così dire delocalizzato. La maxi discarica per rifiuti produttivi non si farà a Riceci di Petriano. Lo ha deliberato all'unanimità ieri pomeriggio il consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi. E' la vittoria della protesta partita con forza da Gallo di Petriano, che ha contaminato tutta la politica senza distinzione di schieramento.

Ambientalisti, successo parziale

Per la rete degli attivisti in difesa dell'ambiente il successo è parziale perché la multiutility pesarese ha già lanciato un appello a tutti i Comuni soci al fine di trovare un altro sito nella provincia di Pesaro Urbino dove realizzare, con lo stesso partner privato, il medesimo impianto per smaltire 5 milioni di tonnellate di rifiuti produttivi.
 
La mediazione a cui lavorava la parte pubblica del cda ha centrato l’obiettivo nella riunione di ieri pomeriggio. Non c’è stato, dunque, un nuovo paventato scontro con i 4 rappresentanti di Hera e sono risultati compatti nella loro linea i 5 membri designati dai soci pubblici di Marche Multiservizi, che detengono il 52,67% delle azioni (secondo l’ultimo bilancio), dopo l’integrazione dell’ex assessore regionale Almerino Mezzolani, che si è inserito in corsa sostituendo la dimissionaria Margherita Pedinelli per le adesioni sulla sua candidatura dei piccoli Comuni raccolte nella mattinata.

«Un passo avanti»

«È un passo avanti, non potevamo rimanere bloccati in questa impasse» ha commentato ieri sera il presidente Andrea Pierotti, che per il contenuto della notizia ha rimandato a un comunicato stampa diramato dalla multiutility pochi minuti prima delle 21.

Il passo avanti è già il risultato massimo per la piccola comunità di Riceci, per il comune di Petriano e per il comune di Urbino, che dalle sue mura rinascimentali avrebbe visto quel massivo conferimento di rifiuti speciali non pericolosi per 25 anni nella splendida piccola valle inserita nel suo paesaggio storico, con la minaccia potenziale al riconoscimento della città come patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco.

La decisione nell'aria

La decisione era nell'aria perché già nel sit in di protesta di ieri pomeriggio davanti alla sede di Mms l’associazione Diversamente, che ha coalizzato il dissenso popolare contro il progetto, aveva precisato che un cambio del sito non avrebbe modificato le ragioni dell’opposizione alla discarica.

I Comuni soci di Marche M ultiservizi sono invitati dall'azienda ad avanzare entro la fine dell'anno la segnalazione di altre località nella quale ubicare l'impianto.

Il territorio, tra quelli proposti, che verrà scelto riceverà anche le compensazioni finanziarie che rano state decise per Gallo di Petriano.

Restano inalterate, ovviamente, oltre alle riserve sull'impatto ambientale della maxi discarica, anche tutte le perplessità sull’operazione finanziaria da 25 milioni di euro per l’acquisto di Aurora, che resterà lo strumento operativo, in partnership con l’azienda Ecoservizi di San Marino.

«La crescita dell’azienda»

«Come più volte rappresentato - si legge nella nota di Marche Multiservizi -, un’azienda che non investe e non mette in campo nuovi progetti, di fatto, si ferma e si innesca un circolo vizioso che penalizza tutto il sistema con il quale la stessa interagisce, ivi compreso il sistema tariffario che risulta, purtroppo, l’unica leva a disposizione per gli investimenti. Questa tipologia di progetto è ritenuta, infatti, insieme ad altri, fondamentale per lo sviluppo economico-finanziario dell’azienda, per preservare una solidità che le possa consentire di mantenere inalterato il livello di investimenti infrastrutturali, di cui il territorio ha fortemente bisogno, per la continuità e qualità dei servizi fondamentali per la competitività del territorio e del suo tessuto socio-economico».

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