Ascoli, non c’è accordo fra i soci della Start: rinviata al 10 gennaio la nomina del nuovo cda

Nel 2024 in funzione i primi quattro autobus elettrici

Ascoli, non c’è accordo fra i soci della Start: rinviata al 10 gennaio la nomina del nuovo cda
Ascoli, non c’è accordo fra i soci della Start: rinviata al 10 gennaio la nomina del nuovo cda
di Mario Paci
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Martedì 19 Dicembre 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 13:31

ASCOLI A sorpresa l’assemblea dei soci della Start (l’azienda unica di trasporti) ha deciso di rinviare a l 10 gennaio la nomina del nuovo consiglio di amministrazione. Se sulla riconferma di Enrico Diomedi alla presidenza non ci dovrebbero essere dubbi, qualche perplessità esiste sugli altri due membri del cda: Andrea Manfroni (espresso dalla Provincia) e soprattutto Arrigo Silvestri, ex presidente della Start, repubblicano europeo, ritenuto dal centrodestra troppo vicino al centrosinistra, indicato dal sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo, sulla base della richiesta di sei consiglieri comunali ai quali dovrà riferire del rinvio. 

Il bilancio

Nel frattempo, l’assemblea ha approvato il bilancio 2022 che si chiude con un utile di 140mila euro nonostante l’aumento dei carburanti e lo strascico degli effetti del Covid sul numero dei passeggeri. Intanto l’azienda unica di trasporti guarda avan ti. In particolare sulle future corse extraurbane che nelle prossime settimane potrebbero registrare positive novità.

C’è poi un cambiamento che si può definire epocale. Nel 2024, infatti, entreranno in funzione, per la prima volta, gli autobus elettrici sulle linee urbane ascolane. Finora, infatti, la Start ha sempre impiegato mezzi a metano o ancora a gasolio. Nel 2024 la Start farà circolare in città i primi quattro autobus elettrici mentre ne sono stati acquistati altri per la flotta. Purtroppo, a causa delle difficoltà delle case automobilistiche nella consegna dei mezzi, c’è un forte ritardo per l’entrata in funzione dei veicoli elettrici. I costi iniziali per passare a una flotta di autobus elettrici possono essere elevati per via della spesa necessaria per costruire l’infrastruttura per la ricarica dei mezzi. Ma questo investimento è compensato da risparmi fino al 70% in altri settori: teoricamente gli autobus elettrici hanno costi di carburante inferiori, hanno meno componenti, richiedono meno manutenzione e hanno un ciclo di vita più lungo.

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