«Giovani e donne, stipendi da fame». L'allarme della segretaria provinciale Cgil

Barbara Nicolai, segretaria generale della Cgil di Ascoli
Barbara Nicolai, segretaria generale della Cgil di Ascoli
di Marco Vannozzi
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Venerdì 26 Aprile 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 17:37

ASCOLI La classifica stilata del Ministero dell’economia e finanze, contando i redditi pro capite 2022, fotografa la situazione economica degli abitanti della provincia ascolana. La segretaria Cgil, Barbara Nicolai, commenta così i risultati del Piceno. «Anche se c’è stato un lieve aumento il livello dei redditi nella nostra provincia, in media generale, secondo i dati in nostro possesso, è tra i più bassi a livello regionale e nazionale - afferma -. Oltretutto se si scorpora il lavoro per genere e fasce d’età, si evidenzia come il reddito delle donne sia più basso di ottomila euro, a parità di mansioni e qualifica, poiché sono coloro che maggiormente usufruiscono di part-time e lavoro precario».

Il divario

D’altronde il divario, o differenziale, retributivo di genere, ovvero la differenza tra i compensi orari lordi di uomini e donne è evidente.

Nei calcoli si tiene conto soltanto delle aziende con 10 o più dipendenti. 12,7%: questo il divario retributivo medio di genere nell'UE nel 2021. Alcune delle ragioni del divario retributivo di genere sono strutturali e sono legate alle differenze di occupazione, al livello di istruzione e all'esperienza lavorativa. Se rimuoviamo questa parte, ciò che rimane è noto come il divario retributivo di genere corretto. Ma c’è un altro aspetto sulla quale la segretaria provinciale della Cgil punta l’indice. «Se si scorpora il dato per tipologia contrattuale, quindi tra contratti a chiamata o a tempo determinato, si registrano valori bassissimi legati alle fasce d’età più giovani».

Le criticità

Nel Piceno si registra un incremento come nel resto del Paese. Ma la fotografia, secondo la Cgil ascolana, si rivela parzialmente efficace. «Il reddito si mostra leggermente in crescita - conclude Nicolai -. Ma nel dettaglio emergono le difficoltà e le criticità del mercato del lavoro di questo territorio». Nelle Marche si è registrato un aumento reddituale medio di 968 euro (da 19.672 a 20.641 euro), ma restando stabile nella classifica nazionale all'undicesimo posto. Gli ultimi dati rilasciati dal Ministero dell’Economia e Finanze sulle dichiarazioni dei redditi degli italiani del 2023, su anno fiscale 2022, mostrano una panoramica dello stato di salute delle finanze degli italiani. Il reddito medio è di 21.751,59 euro, in aumento di 1.007 euro rispetto all’anno precedente (20.745 euro). Purtroppo però l'aumento dei redditi è limitato dall'inflazione: i redditi hanno evidenziato un incremento su base annua del 4,85%, ma nel 2022 il tasso inflazionistico si è attestato all’8,1%, secondo i dati Istat.

Si tratta dei soli redditi da lavoro, quindi ne sono esclusi eventuali sussidi come ad esempio il Reddito di Cittadinanza e il Reddito di inclusione, le pensioni e i redditi da immobili e fabbricati. L’aumento del reddito si registra in maniera costante dal post-Covid ma è segnato da alcune costanti negative: un intervento su salari, costo della vita e cuneo fiscale viene da più parti chiesto sempre con maggiore frequenza. Secondo gli ultimi dati, inoltre, se la ricchezza finanziaria degli italiani è cresciuta, questa è concentrata nei conti in banca dell’1% dei contribuenti.

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