MACERATA Il Cda dell’Apm ha approvato, con un voto a maggioranza, la proposta di fusione delle società di gestione per arrivare a una “nuova” (prescelta è Si Marche) che inserisca tutti in base al proprio peso specifico. Delibera approvata, ma è accaduto qualcosa che ha confermato come sulla partita del gestore unico del servizio idrico si stia consumando una partita interna a Fratelli d’Italia.
La situazione
Un consigliere di amministrazione lascia la seduta, il presidente dell’Apm, Gianluca Micucci Cecchi, gli fa notare che far mancare il numero legale comporta anche la mancata adozione di provvedimenti urgenti inseriti all’ordine del giorno: a quel punto il consigliere di amministrazione, indicato da FdI, rientra e vota contro la delibera di fusione che comunque viene approvata a maggioranza.
La società
I consiglieri di amministrazione di Apm sono di indicazione fiduciaria del sindaco che avrà sicuramente “recepito” anche le indicazioni dei partiti ma è bene sottolineare anche che l’Apm è la società di quasi esclusiva proprietà del Comune che detta gli indirizzi e le strategie.
La posizione
Senza voler commentare quanto accaduto l’altro giorno in Cda, il presidente Gianluca Micucci Cecchi osserva: «Il tempo stringe, Apm ha accolto la proposta di fusione nata grazie al contributo fattivo delle società e dei consulenti. Si è sbrogliato un nodo ingarbugliato da tempo. Ora la partita è tutta politica e ognuno si dovrà assumere le responsabilità delle proprie azioni. Un indirizzo è stato dato, sarà l’assemlea dell’Aato 3 a decidere il da farsi». Ieri, sempre sul fronte idrico, è saltata l’assemblea di Si Marche: tra gli altri non si sono presentati i rappresentanti di Atac e Comune di Civitanova.