Jesi, volpino azzannato resta invalido: i padroni chiedono 70mila euro

Volpino azzannato resta invalido: i padroni chiedono 70mila euro
Volpino azzannato resta invalido: i padroni chiedono 70mila euro
di Talita Frezzi
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Martedì 21 Maggio 2024, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 16:44

JESI Entra nel vivo il processo civile al tribunale di Ancona incardinato per ottenere giustizia per il piccolo Leone, il volpino di appena 3 chili azzannato da un Rhodesian Ridgeback il 27 novembre 2019 in piazza della Repubblica, durante il mercato settimanale. Il cane di grossa taglia era sfuggito al controllo della padrona, una jesina di 79 anni, ora citata in giudizio per il reato di incauta custodia, e aveva azzannato Leone, che stava al guinzaglio, provocandogli una lesione irreversibile alla colonna vertebrale. 

 
La ricostruzione


Da quel giorno, il volpino di proprietà di Leonardo Paoletti e di Laura Mencarelli è costretto a spostarsi con un carrellino, ha il pannolino e necessita di manovre meccaniche per i bisogni.

Tantissime insomma, le problematiche di salute. Ma lui, piccolo nella taglia ma grande nel coraggio, combatte per riavere la sua autonomia, sorretto dal grande amore della sua famiglia che ora chiede giustizia e quelle scuse mai arrivate dalla controparte. La famiglia di Leone, che all’epoca grazie all’intervento di alcuni testimoni e della Polizia locale era riuscita a risalire alla proprietaria del Rhodesian, l’aveva denunciata. Ora, la storia arriva davanti al giudice Roberta Mariotti del Tribunale di Ancona.

«Vogliamo ottenere giustizia per questo adorabile volpino costretto a vivere un calvario a causa dell’aggressione brutale che ha subito da parte del Rhodesian Ridgeback (cane da caccia muscoloso e asciutto, di non facile gestione per tutti, ndr) in un mercato di fronte a tantissime persone» spiega l’avvocatessa Giada Bernardi, del foro di Roma, che ha preso a cuore la storia di Leone. Lei, che si definisce “avvocato degli animali” è anche la presidente dell’associazione GiustiziAnimale, nata nel 1997 proprio per tutelare i diritti degli animali. «E’ iniziata l’istruttoria – fa presente – è stata sentita la signora Mencarelli, proprietaria di Leone, insieme a due testimoni della controparte. Sono emersi degli elementi che dovranno essere valutati. Certamente, a seguito di questo gravissimo episodio, la vita di Leone e della sua famiglia è cambiata perché il cagnolino non può stare da solo e ha necessità di avere costantemente aiuto».

I proprietari di Leone hanno presentato un’istanza di risarcimento del danno patrimoniale quantificato in 40mila euro e non patrimoniale di 30mila euro. L’udienza è stata rinviata al 9 luglio ore 12. 

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