Le vignette satiriche di Konrad ad Ancona, l'artista rappresenta le facce di politici e capipopolo rimarcandone tic e vezzi

Le vignette satiriche di Konrad ad Ancona, l'artista rappresenta le facce di politici e capipopolo rimarcandone tic e vezzi
Le vignette satiriche di Konrad ad Ancona, l'artista rappresenta le facce di politici e capipopolo rimarcandone tic e vezzi
di Lucilla Niccolini
2 Minuti di Lettura
Lunedì 16 Gennaio 2023, 03:30

ANCONA - Le vignette satiriche hanno la capacità di condensare e rappresentare, in pochi tratti di penna e in una battuta, malessere e indignazione che non trovano altro sfogo legittimo. La satira nasce da chi riesce a cogliere contraddizioni e assurdità del presente: la può esprimere in versi, come i migliori poeti satirici, o in strisce di fumetti. Chi ha, come Alessandro Konrad, una mano estremamente felice e allenata, traduce il pensiero in destrezza in segni, immagini taglienti e frasi sarcastiche. 


L’esposizione


Le tavole originali delle sue vignette sono esposte in questi giorni nei suggestivi sotterranei dell’Accademia della Loggia, all’angolo del Teatro delle Muse di Ancona, visitabili su prenotazione. Domani, alle 18, finissage dell’esposizione di questo “cahier de doléances”. Ingegnere meccanico e prof, Konrad vi ha riversato, nei lunghi mesi della pandemia, la sua frustrazione per una segregazione sociale imposta, a suo parere eccessiva.
Si può non condividere il suo punto di vista, dissentire sul messaggio che lancia con rabbia, dettata da inequivocabile negazionismo. Ma colpisce la maestria con cui, in pochi tratti sapienti, rappresenta le facce di politici, leader, e capipopolo, rimarcandone tic e vezzi, smascherandone l’ipocrisia.

Dotato, per natura, di immaginazione e sarcasmo, ha trovato in questi ultimi due anni di storia infiniti spunti per la sua vena satirica. E la perizia nel disegno lo ha aiutato a dare immagine alla sua insofferenza. Tutt’altro che olimpico e distaccato è il suo punto di vista. Ed è questo il limite, come avviene spesso nella satira, all’obiettività del giudizio. L’ironia si tramuta in sarcasmo, il sorriso è amaro, la violenza del segno ha tratti di volgarità, stemperata dall’eleganza di un tratto veloce, agile, nervoso. È una capacità di rappresentazione, la sua, meritevole, agli occhi di osservatori meno arrabbiati di lui, e per questo più cinici e disincantati, di temi più universali, di un impiego più nobile di quella che appare satira di parte.


La riflessione


L’arte dovrebbe aiutare a prendere le distanze dal presente, dall’attualità: può trasfigurare la realtà, anche quando ce ne rivela i paradossi. E Alessandro Konrad dimostra, anche grazie ad alcuni filmati che in mostra scorrono negli schermi, di sapersi abbandonare anche alla poesia malinconica dei sogni, alla fantasia che dètta favole, più capaci della satira di esorcizzare il terrore, che innesca risentimento, indignazione, aggressività. E di gettare, senza violenza, il seme della riflessione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA