Gradimento trasversale per il sindaco Massimo Seri: «I cittadini riconoscono le tante cose fatte. Partita elettorale molto aperta»

Gradimento trasversale per il sindaco di Fano: «I cittadini riconoscono le tante cose fatte. Partita elettorale molto aperta»
Gradimento trasversale per il sindaco di Fano: «I cittadini riconoscono le tante cose fatte. Partita elettorale molto aperta»
di Lorenzo Furlani
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Martedì 1 Agosto 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 11:49

FANO - Il 64% degli elettori giudica efficace la sua azione amministrativa. La giunta comunale è sotto di appena un punto ma il dato più rilevante dell’ultimo sondaggio svolto nel comune di Fano da Sigma Consulting, per conto del comitato FanoPrimarie, è il gradimento trasversale del sindaco: dà un giudizio favorevole su di lui anche la maggioranza degli elettori di centrodestra e di quelli che non si collocano in uno schieramento (questi ultimi fanno registrare il picco del 78%), oltre alla maggioranza di quanti nel 2019 votarono per altri candidati sindaci o disertarono le urne (66%).

Massimo Seri, quindi non trova riscontro tra gli elettori la narrazione politica secondo la quale la sua amministrazione non avrebbe governato bene e avrebbe perso occasioni. Questa per lei è una sorpresa?

«Onestamente no. Questa è la dimostrazione della distanza che c’è tra chi rappresenta politicamente le persone e chi rappresenta solo sé stesso magari giocando con una sigla. Alla fine la gente valuta l’efficacia e la capacità di amministrare di chi la rappresenta. E il tempo è galantuomo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Tanti progetti annunciati e tanti progetti che vedono l’arrivo entro l’anno o nei mesi successivi. I cittadini hanno capito che le cose fatte nella città sono tante. Una visione c’è stata. Poi, è vero, quando parliamo di grandi opere è inevitabile lo scontro. Chi urla nel club dei contrari ha visibilità, ma è più numeroso il popolo silenzioso che magari l’opera la vuole».

Questi dati non sono una sorpresa per lei perché si apprende ora che, senza farlo sapere, ha monitorato nel tempo la fiducia nei suoi confronti, mai scesa sotto il 55%.

«Sì, è una costante registrata attraverso vari sondaggi, un elemento che mi dà anche soddisfazione. Bisogna dire che tutto l’elettorato che non mi ha votato riconosce la nostra capacità di raggiungere i risultati attesi».

Però, bisogna anche rilevare che proprio tra i suoi elettori perde il 10% di gradimento, rispetto alla sua giunta: 71% contro 81%. Come se 3 elettori su 10 non fossero soddisfatti del suo lavoro. Come lo spiega?

«Lo interpreto con i momenti di scontro avuti con il Pd locale.

Una parte degli elettori legata a quei referenti è stata certamente influenzata da quel giudizio. L’elettorato più libero, invece, tende a crescere perché si basa solo esclusivamente sui risultati. L’altro si può recuperare».

Comunque, ora anche all’interno della maggioranza, a un anno delle elezioni comunali, si chiede discontinuità.

«Discontinuità assoluta vorrebbe dire deludere la fiducia che c’è, che emerge anche da questi sondaggi. Io sono il primo a sostenere che ci deve essere una discontinuità, perché bisogna rigenerarsi, riposizionarsi, aggiornarsi con una visione che tenga conto dei cambiamenti in atto. Occorre anche un rinnovamento delle persone ma la discontinuità non può significare perdere le persone che hanno esperienza e su cui viene dato un giudizio positivo».

Leggendo questi sondaggi cosa pensa delle prossime elezioni del 2024 rispetto ai dati nazionali del centrodestra?

«La volta scorsa il 14% dell’ elettorato si spostò per dare fiducia a me come sindaco e alla compagine che rappresentavo. A livello locale prevalgono sull’appartenenza la serietà e la capacità di amministrare. Quindi, tradotto, la partita è molto aperta e ovviamente la differenza la faranno i candidati sindaci».

Si rincorrono voci su lusinghe del centrodestra proprio agli assessori delle liste civiche da lei ispirate. Il centrosinistra resterà unito o imploderà come fece l’amministrazione Aguzzi del 2014?

«In realtà, al di là delle lusinghe, tutto il movimento civico, l’area progressista e liberaldemocratica che si era riconosciuta in me, è molto unito. Questo è un elemento importante, fondamentale anche per il futuro. Nel centrosinistra, dopo i confronti del passato in alcuni momenti particolarmente accesi, vedo una certa unità e compattezza».

Il comitato FanoPrimarie ha posto al centrosinistra l’esigenza delle pre elezioni di coalizione per tenere unita l’alleanza. Che cosa ne pensa?

«È chiaro che prima deve essere formalizzata la coalizione sui contenuti programmatici poi però occorre un leader per rappresentare il programma. Quando non si riesce a trovarlo a tavolino, specialmente quando si arriva dopo un percorso di 10 anni, le primarie penso che siano lo strumento migliore per individuare il miglior candidato sindaco».

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