Epigrafi antiche rubate, assolto lo storico De Sanctis: le comprò il padre quando era bambino

Epigrafi antiche rubate, assolto lo storico De Sanctis: le comprò il padre quando era bambino
Epigrafi antiche rubate, assolto lo storico De Sanctis: le comprò il padre quando era bambino
di Luigi Benelli
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Mercoledì 15 Maggio 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 12:59

FANO A processo lo storico Luciano De Santis, 92 anni, con l’accusa di ricettazione per non aver dichiarato di aver ereditato reperti archeologici. Ieri la sentenza di assoluzione.

Facciamo un passo indietro. Nel settembre del 2022 erano tornate nel Parco archeologico di Ostia antica 9 epigrafi trafugate a cavallo degli anni '40 e 50'. Come furono rintracciate dopo così tanti anni? Grazie ad una pubblicazione dell’archeologo Fausto Zevi. 

Il recupero due anni fa

Il recupero è avvenuto a Fano, nell’abitazione dello storico Luciano De Sanctis, grazie alle indagini carabinieri tutela patrimonio culturale e al lavoro d'indagine scientifica delle Soprintenze di Ancona e del Parco di Ostia antica. Si tratta di una serie di iscrizioni funerarie su marmo illecitamente sottratte da Ostia intorno alla metà del secolo scorso e confluite nella collezione privata di un avvocato fanese.

Un funzionario della Sovrintendenza e un docente dell’Università di Pisa hanno segnalato come alcune delle epigrafi in questione fossero presenti nello studio pubblicato nel 2018 da Fausto Zevi “Epigrafia ostiense dopo il CIL. 2000 iscrizioni funerarie”, nell’appendice relativa agli esemplari dispersi.

Le indagini

Le verifiche condotte dal Parco archeologico di Ostia antica hanno confermato la provenienza da Ostia.

Per quanto riguarda l’epoca del loro trafugamento da Ostia, la notizia dell’esistenza di questa "collezione archeologica" in una residenza privata a Fano già nel 1953 (un libro già ne parlava ndr) induce a supporre che essa possa collocarsi negli anni ’40. Ed è quanto ha sostenuto l’imputato assieme alle sue avvocatesse Cristiana Cicerchia e Cristina Lamacchia, che hanno detto come quei reperti fossero sempre stati incastonati nel muro di casa sin da quando l’imputato, 92enne, era bambino.

Trafugate negli anni '40

Furono comprati dal padre avvocato negli anni ’40 durante uno dei suoi viaggi di lavoro a Roma. Alla morte del fratello nel 2004, lo storico ne diventò erede e 2 anni fa è stato accusato di ricettazione e mancata dichiarazione di possesso di beni archeologici. Ieri lo stesso pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione, decisione presa anche dal giudice perché il fatto non costituisce reato. Soddisfazione per De Santis e per le avvocatesse che vedono chiudersi una vicenda giudiziaria spigolosa. 

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