FANO A processo lo storico Luciano De Santis, 92 anni, con l’accusa di ricettazione per non aver dichiarato di aver ereditato reperti archeologici. Ieri la sentenza di assoluzione.
Facciamo un passo indietro. Nel settembre del 2022 erano tornate nel Parco archeologico di Ostia antica 9 epigrafi trafugate a cavallo degli anni '40 e 50'. Come furono rintracciate dopo così tanti anni? Grazie ad una pubblicazione dell’archeologo Fausto Zevi.
Il recupero due anni fa
Il recupero è avvenuto a Fano, nell’abitazione dello storico Luciano De Sanctis, grazie alle indagini carabinieri tutela patrimonio culturale e al lavoro d'indagine scientifica delle Soprintenze di Ancona e del Parco di Ostia antica. Si tratta di una serie di iscrizioni funerarie su marmo illecitamente sottratte da Ostia intorno alla metà del secolo scorso e confluite nella collezione privata di un avvocato fanese.
Un funzionario della Sovrintendenza e un docente dell’Università di Pisa hanno segnalato come alcune delle epigrafi in questione fossero presenti nello studio pubblicato nel 2018 da Fausto Zevi “Epigrafia ostiense dopo il CIL. 2000 iscrizioni funerarie”, nell’appendice relativa agli esemplari dispersi.
Le indagini
Le verifiche condotte dal Parco archeologico di Ostia antica hanno confermato la provenienza da Ostia.
Trafugate negli anni '40
Furono comprati dal padre avvocato negli anni ’40 durante uno dei suoi viaggi di lavoro a Roma. Alla morte del fratello nel 2004, lo storico ne diventò erede e 2 anni fa è stato accusato di ricettazione e mancata dichiarazione di possesso di beni archeologici. Ieri lo stesso pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione, decisione presa anche dal giudice perché il fatto non costituisce reato. Soddisfazione per De Santis e per le avvocatesse che vedono chiudersi una vicenda giudiziaria spigolosa.