FANO Un ultimo brindisi, nella corte della basilica, per salutare
Luca Rulli, l’operaio-tenore di 59 anni deceduto nella notte di sabato scorso in un incidente stradale. Gremita San Paterniano dai tanti amici di Rulli (ne aveva sia
Pesaro, la città natale, sia a
Fano, dove risiedeva), dai colleghi e dagli appassionati di musica. Tutti si sono stretti al dolore della famiglia, in una cerimonia funebre toccante. È stata scandita dai canti di una formazione che ha reso omaggio alla storia artistica di Rulli, essendo stata assemblata con elementi del Coro polifonico malatestiano e del coro Teatro della Fortuna. I due gruppi in cui aveva cantato Luca.
Al termine del funerale i partecipanti sono stati invitati a un brindisi di commiato, prima che il feretro si avviasse verso il cimitero dell’Ulivo. In precedenza erano stati letti i saluti per Rulli. Lo hanno ricordato i colleghi dei due cori e la famiglia dello sgambatoio, com’è stata definita un’amicizia cementata dal comune amore per i cani: «Aaron avrebbe avuto bisogno di te ancora per tanto tempo». Luca che strappava un sorriso, Luca che animava la compagnia con i suoi scherzi, Luca che dimenticava di tutto ovunque: «Le tue cose poi le ritrovavi, ma noi dove possiamo ritrovare te?». Una domanda cui è seguita una risposta carica di speranza. Anche l’omelia ha ricordato il dono del canto, «che eleva l’anima alla bellezza e ai sentimenti nobili».
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