La spiaggia divorata dalle onde, a Scossicci ritorna l’emergenza. la disperazione degli esercenti balneari

La spiaggia di Scossicci divorata dal mare
La spiaggia di Scossicci divorata dal mare
di Giulia Sancricca
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Venerdì 28 Maggio 2021, 08:20

PORTO RECANATI - «A Scossicci siamo abbandonati. Non so come potremo accogliere i bagnanti». Fa appello al Comune ed alla Regione la titolare dello chalet Davide di Porto Recanati, Angela Sperandio, in vista dell’apertura di una stagione che, lungo la costa nord, sembra avere gli stessi problemi degli altri anni. «Avevano portato la sabbia dell’avamporto di Numana - dice l’operatrice -, la scorsa settimana era venuta la ruspa a sistemare la spiaggia, ma il mare degli ultimi giorni ha fatto i capricci e si è portato via il ripascimento che era stato fatto». 

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«Siamo punto e a capo, proprio all’inizio di una stagione che, per via della pandemia, ci costringe a distanziare anche gli ombrelloni.

Il litorale della nostra zona è dimenticato - denuncia la Sperandio -. Non solo chiedo al Comune di intervenire, ma mi appello anche alla Regione affinché faccia qualcosa. Abbiamo tante richieste da parte dei clienti che si preparano a venire al mare, ma non so come potremo accoglierli. Ho preso diverse prenotazioni, ma molte di queste con riserva». La titolare dello chalet punta l’attenzione sulla manutenzione dei pennelli: «La scogliera non è stata manutenuta - dice -. Abbiamo chiesto che almeno fossero ripresi e sistemati i massi caduti in mare per poter riallineare la barriera esistente, ma non è stato fatto».

Un problema a cui si aggiungono le normative Covid: «Mi auguro che, con il calo dei contagi, si possano rivedere anche gli spazi tra gli ombrelloni. In una spiaggia come la nostra, dove il mare si è mangiato la sabbia, il distanziamento necessario è spazio sprecato». Le fa eco Simone Castelletti, del balneare L’Acropoli: «Siamo senza spiaggia - dice -. Se questo weekend il tempo fosse bello non sapremmo nemmeno dove sistemare i clienti stagionali. Sicuramente non riusciremo ad accogliere i pendolari. L’unica speranza che ci resta - confida - è quella di attendere qualche giorno di mare da nord che ci porti un po’ di spiaggia, ma se questo non dovesse avvenire saremmo in seria difficoltà. Saremmo costretti a mandar via i clienti e a fare brutte figure». 

«Sono più di 30 anni che viviamo così - dice ancora Castelletti - , siamo stanchi. Il mio chalet in totale potrebbe contare 120 ombrelloni, ma in questa situazione posso metterne circa 70. Ne perdo quasi la metà e questo significa registrare perdite anche al bar, in pizzerie. Significa vanificare il lavoro di fidelizzazione fatto con la clientela in tutti questi anni».
 

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