PESARO - Lo scatto che arriva da bagni 24 e zona 27 a Levante parla da sé. La ricarica delle scogliere completata nel marzo scorso ma tendendo fuori una batteria, non ha frenato e non frena ovunque l’erosione dell’arenile fra le concessioni di bagni Irene, bagni Iole e bagni Gabri. Non è solo un problema di alta marea e di maltempo.
I malumori
«Nonostante i lavori strutturalib l’erosione è pazzesca e lo è stata per tutta l’estate in questo tratto all’inizio di Levante» rimarca Andrea Ranocchi di bagni Marevivo 24. Dal tratto centrale di Levante a Sottomonte si fanno sentire i malumori degli operatori dopo una stagione che sta per volgere al termine: fra la giornata di ieri e lunedì un’altra onda anomala ha risucchiato a Levante una buona parte della spiaggia. «Ci risiamo, il mare in questi due giorni si è alzato così tanto arrivando nei nostri stabilimenti anche alla settima e ottava fila – aggiunge Ranocchi – si chiude una stagione difficile sotto tanti aspetti, anche per le condizioni meteo marine, e non sappiamo come sarà la prossima per noi balneari, ancora nel limbo della direttiva Bolkestain dal 2024».
Claudio Casoli di zona 27 e Raffaella di bagni Irene sono i gestori che più hanno sofferto l’erosione. «Intervenire non significa solo ricaricare le scogliere soffolte come è stato fatto dal servizio comunale Lavori Pubblici, noi operatori del Consorzio di Levante chiediamo uno studio e un lavoro sulle correnti per sistemare le nostre spiagge, e prevenire fenomeni di questo tipo che creano buche e avvallamenti in buona parte della concessione, oltre ad ombrelloni sott’acqua proprio perché manca la spiaggia».
Gli errori commessi
La situazione dell’erosione ben la conoscono anche a bagni Irene. «Non solo questi giorni di maltempo ma la marea che si alzata - osserva Raffaella – si è verificata anche il 6 agosto. La scogliera di fronte al nostro stabilimento è l’unica che il servizio comunale ha lasciato fuori, l’unica non ricaricata. Anche qui, l’erosione ha mangiato almeno 20 metri di spiaggia». Eventi eccezionali? «Certamente ma non è l’unico effetto sui nostri arenili - dice Marco De Biagi dello stabilimento Poste fra Villa Marina e il porto- e a ripetizione in questi mesi, la marea è salita fra la seconda e terza fila di ombrelloni. L’intervento strutturale a Ponente risale a due anni fa e comunque i massi posizionati allora per il rinfoltimento non erano già sufficienti, e così se l’erosione salva il tratto centrale di Ponente di fronte agli hotel si fa sentire invece nel tratto lato porto. Quasi tutti gli stabilimenti da Poste a bagni Tino e vicini sono colpiti dal fenomeno.
Più barriere
«A Sottomonte per il 2024 i balneari da bagni Margherita a Spiaggia Bianca e bagni Tiki chiedono che si metta mano al prolungamento di un tratto di scogliera. Dalla spiaggia Bianca la titolare rilancia: “I lavori che l’Amministrazione ha concluso nel 2022 per Sottomonte si sono rivelati inutili contro l’erosione. Ci aspettiamo interventi lungimiranti e uno studio mirato da tratto a tratto di litorale per valutare l’effettiva portata dell’erosione».