Anche l’ex sindaco Nicola Loira, oggi all’opposizione, si è espresso in un post sui social dal titolo «Giovani & coltelli». «Sabato sera, -ha esordito Loira- tre giovani sangiorgesi, ottimi studenti e valenti sportivi, senza darsi appuntamento si sono ritrovati al pronto soccorso dell’ospedale di Fermo: chi con una lacerazione all’addome da arma da taglio, chi con uno zigomo fracassato, chi con lesioni alle braccia inferte con i vetri di una bottiglia rotta. La violenza giovanile torna purtroppo a sporcare di sangue le strade della nostra città: perché di violenza si tratta e non più di episodi di bullismo, seppur gravi, come quelli conosciuti negli anni scorsi e affrontati con buoni risultati dalle istituzioni, in primis dalle Forze di polizia.
Non bastano più controlli
Nel «caso di specie, l’approccio tradizionale dei maggiori controlli non è sufficiente. Va preteso che venga alzato al massimo il livello di attenzione di tutti ed in particolare delle istituzioni preposte alla sicurezza: è comprensibile l’esigenza di coprire il territorio in maniera uniforme ma è sulla costa che in questi giorni si concentrano le persone, delinquenti compresi. Potrebbe risultare inefficace impiegare uomini e mezzi anche dove è storicamente meno probabile che possano verificarsi aggressioni o altro genere di episodi violenti. Bisogna investire concretamente in un patto tra i comuni costieri per neutralizzare la portata criminale dei fenomeni che nascono in alcuni quartieri del territorio. Qualche mese fa si sono incontrati i sindaci di Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio. Non è dato sapere cosa si siano detti e quale strategia nel merito abbiano pianificato ma è assolutamente necessario che si muovano all’unisono approfittando anche dell’attuale consonanza politica». «Quanto accaduto nei giorni scorsi -ha continuato Loira- va affrontato con responsabilità, equilibrio e fermezza. Senza strumentalizzare le situazioni, né tanto meno per fini politici come in passato, ma non si può banalizzare né affrontare la questione con approssimazione e superficialità. Limitarci alle raccomandazioni al divertimento sano che arrivano dagli adulti, anch’essi responsabili perché spesso distratti ovvero troppo impegnati solo su se stessi, oltre ad apparire ipocrita potrebbe non avere alcun effetto».