Loira, dopo 10 anni è terminata la lunga corsa del sindaco: «Ma sono pronto a rimettermi in gioco»

Loira, dopo 10 anni è terminata la lunga corsa del sindaco: «Ma sono pronto a rimettermi in gioco»
di Serena Murri
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Giovedì 9 Giugno 2022, 12:42

PORTO SAN GIORGIO - «Spero di aver portato i frutti del mio operato». Così il sindaco uscente Nicola Loira ha salutato la stampa ieri mattina, allo chalet Coculla. «La strada è ben tracciata per chi verrà - rimarca - a differenza di quando mi sono insediato io. Oggi c’è un ritorno e un interesse a dialogare con il Comune. Sono ottimista per il futuro di questa città importante che è stata amministrata con spirito di servizio e senso di responsabilità».

 
Le scelte
Sul suo futuro dice: «Politicamente metto a disposizione la mia esperienza alla città. Ho energia e competenze per essere utile a Porto San Giorgio e al territorio. Sarebbe sconveniente tirare i remi in barca e ritornare a vita privata. Chi può non deve disimpegnarsi. Questa città ha una classe dirigente importante e preparata, con tanti giovani con i quali ho lavorato. Non siamo di fronte a vuoti politici, anche se queste due candidature e queste poche liste farebbero pensare al deserto politico. Penso ci siano competenze ed esperienze per fare bene. Non direi di no alla politica a livello regionale o a Roma».


Lo schieramento
Faccio parte di una classe politica che ancora può dare, se ci saranno le condizioni non mi tirerò indietro ma non farò battaglie per essere candidato. Ci sono con la mia cultura, la mia politica e il mio passato». La cosa che a Loira è dispiaciuta di più «è stata quella di vivere una stagione della politica dove egoismi e ambizioni personali stanno prendendo sopravvento. La politica sta diventando un fatto personale». A gratificarlo, «la considerazione che sento attorno a me, più di ogni opera pubblica o iniziativa. C’è grande rispetto anche dagli avversari politici. Quello che m’interessava era arrivare fino alla fine, senza diventare una persona diversa da quella che sono.

Penso di aver rappresentato degnamente questa città indipendentemente da ogni giudizio politico. Penso di essere stato il sindaco di tutti».


I progetti
Un solo rammarico ce l’ha per «le cose che non hanno visto la luce, come il project financing per la riqualificazione del sistema d’illuminazione della città che si trova al Tar e che cambierà l’immagine della città. In ogni caso, a settembre la ditta vincitrice e chiunque ci sarà, lo farà». Non ha dubbi, il primo cittadino uscente, su questi anni: «Rifarei tutto da capo. L’impresa più grande in cui credo di essere riuscito è stata quella di creare le condizioni politiche per fare. Perché non è semplice essere a capo di una amministrazione. Bisogna essere autorevoli ma l’autorevolezza ti deve essere riconosciuta. Devi essere rassicurante e rappresentare tutti. Queste sono le condizioni per fare le cose, sennò non riesci».


Gli anni recenti
Con il secondo mandato «è arrivata la consapevolezza che sarebbe finita un’epoca. Siamo stati condizionati dal Covid. Con la macchina amministrativa mai a pieno regime. Sono stati due anni regalati. Si è cercato di fare comunque anche se non è stato semplice. È stato bello in ogni caso». Nessun rimpianto per non aver designato una persona che raccogliesse la sua eredità: «C’erano diverse ambizioni e io non mi sono sentito in diritto di intervenire a gamba tesa nel patto democratico della scelta dei candidati. Piuttosto, avrei espresso un candidato che fosse una persona in grado di parlare non a una sola persona ma a tutta la città e che fosse riconoscibile ed in grado di andare oltre».

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