FERMO - «Io ti ammazzo, io ti ammazzo...». Il giovane che ne insegue un altro sul lungomare di Porto San Giorgio, e sono quasi le 3 di notte, chiude la notte di rabbia e violenza a Porto San Giorgio. Intorno altri ragazzi puntano gli smartphone per riprendere la scena, c’è chi sorride, chi scuote la testa. A poca distanza, e nemmeno mezz’ora prima, l’episodio più grave della serata, un ragazzo accoltellato a un fianco e soccorso in uno chalet del centro. E poco prima ancora, questione di minuti, una ragazza in minigonna che vomita in mezzo al marciapiede, sorretta da amici e amiche premurosi. C’è da preoccuparsi? Forse sì, forse no. «So’ ragazzi...».
Le segnalazioni
Sono alcuni degli episodi che si sono verificati durante la Notte Rosa a Porto San Giorgio.
Quasi sempre è colpa dell’alcol, ma l’alcol si vende e bisogna prenderci le misure. Anche se è da vedere se c’entri qualcosa con l’episodio più grave, quello dell’accoltellamento, quando automedica e ambulanza della Croce Azzurra si sono fatte strada sul lungomare sangiorgese per raggiungere lo chalet dove un giovane era stato ferito da un’arma da taglio. Lo hanno trovato seduto su una sedia di plastica, l’aggressore sparito: ma le forze dell’ordine si sono subito messe sulle sue tracce. Le sue condizioni non sono gravi, e meno male. L’episodio fa il paio con quello avvenuto poche ore prima, intorno alle 22.30, in via Properzi, sempre a Porto San Giorgio, con due persone soccorse e accompagnate all’ospedale, anche in questo caso con ferite da taglio. Era l’epilogo di un diverbio in casa fra un nigeriano e un pakistano. Altri 3 ragazzi, poi, feriti nella notte.
Il commento
«Grazie alle puntuali riunioni in Prefettura - commenta il sindaco Valerio Vesprini - si è riusciti a organizzare un massiccio servizio di controllo. Di questo ringrazio il prefetto, il questore e i vertici di carabinieri e guardia di finanza. Le divise ieri (sabato, ndr) hanno svolto un lavoro encomiabile sia in termini di prevenzione che d’indagine, identificando diversi giovani. Al netto dei fatti di cronaca spesso imprevedibili, gli operatori sono riusciti a limitare al massimo fenomeni di disturbo della quiete pubblica dando un’immagine di città sicura anche e soprattutto con i fatti. Altro prezioso contributo quello del servizio sanitario con in testa la nostra Croce Azzurra, i volontari della Protezione civile e la nostra polizia municipale».
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