Bottiglieri e Canducci: «Tagliata la medicina d’urgenza. Ok all’ospedale unico ma ad Ascoli»

Bottiglieri e Canducci: «Tagliata la medicina d’urgenza. Ok all’ospedale unico ma ad Ascoli»
Bottiglieri e Canducci: «Tagliata la medicina d’urgenza. Ok all’ospedale unico ma ad Ascoli»
di Alessandra Clementi
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Sabato 30 Dicembre 2023, 05:00

SAN BENEDETTO «Stanno smantellando il reparto di medicina d’urgenza». Grido di allarme lanciato dai consiglieri del centrosinistra, Paolo Canducci e Aurora Bottiglieri, in riferimento alla riorganizzazione che il direttore dell’Ast Natalini ha illustrato agli organi sindacali. Una riorganizzazione che ha il sapore di un vero e proprio taglio a uno dei reparti chiave per l’emergenza del Madonna del Soccorso. Un reparto, la Murg, nato 5 anni fa e costato 300mila euro, destinato a stabilizzare i pazienti.

Il trasferimento

Ora il servizio verrà portato al piano meno due dove insiste il Pronto soccorso, nella cosiddetta area Covid, con i posti letto che da 13 diventeranno sei ma soprattutto perdendo un medico. «Si chiude la Murg – ha spiegato l’esponente di Pd, Nos e Articolo 1 Bottiglieri - potenziando l’osservazione breve intensiva dove però l’assistenza è affidata solo agli infermieri.

Ci sarà un’unità di meno sul fronte dei medici, si risparmierà ma il denaro andrà reinvestito nelle altre Ast. Spazzafumo di fronte a tutto questo non sta facendo nulla sulla sanità, accetta supinamente le decisioni che arrivano dalla Regione e dall’Ast».

La fuga dei medici

«In questo modo il Madonna del Soccorso sarà sempre meno attrattivo e continueremo a perdere medici – ha commentato il Verde Canducci – la Murg non esisterà più ma rimarrà solo un posteggio per i malati non gravi in attesa di ricovero o dimissione. Siamo di fronte alla cancellazione della Murg visto che si tratta di un reparto con attrezzature che non possono essere spostate. Per risparmiare, la Natalini elimina il medico tagliando questo costo. Con tale operazione smentisce quanto affermato in assemblea dove ha detto che vedeva con favore la specializzazione in emergenza, invece il primo atto è stato quello di tagliare proprio in questa specialistica. Di fronte a tutto questo il centrodestra non parla, si sta creando l’ospedale unico di Ascoli».

I contratti

Altro nodo sanitario riguarda il mancato rinnovo dei 20 contratti per altrettanti operatori socio sanitari. Al riguardo l’ex consigliere regionale Fabio Urbinati afferma: «Acquaroli si faccia carico dei 20 Oss di cui è a rischio il proprio posto di lavoro. Non si mettono alla porta coloro che durante l’emergenza Covid hanno messo a rischio la propria incolumità e sacrificato le proprie famiglie. Si tratta di quei lavoratori richiestissimi ed indispensabili nei nostri istituti e ospedali almeno quanto medici ed infermieri. Quelli che tutti durante l’emergenza abbiamo definito eroi. Ora a poche ore dalla scadenza del loro contratto la direzione dell’Ast sembra non abbia nessuna intenzione, né possibilità o forse voglia di risolvere questa questione». Urbinati chiede al presidente Acquaroli insieme ai suoi rappresentanti locali, visto che solo loro hanno le leve e gli strumenti necessari di risolvere «questa vergognosa questione. Vorrei sommessamente ricordare che per risolvere il tutto occorrerebbero risorse pari a meno di un terzo di quell’oltre mezzo milione stanziato per i premi dei dirigenti della Ast 5».

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