ASCOLI - Il dirigente dell’azienda sanitaria territoriale, Cesare Milani, ha festeggiato ieri il suo 67° compleanno. Un compleanno un po’ speciale perchè da oggi è ufficialmente in pensione dopo una vita lavorativa spesa nel settore della sanità. Cesare Milani è stato anche il direttore generale dell’ex zona territoriale 5 dell’Asur che ha dovuto affrontare il periodo della pandemia al punto che dopo tre anni in prima linea ha lasciato l’incarico apicale. È’ stato direttore amministrativo e da agosto scorso responsabile del provveditorato.
La pandemia
«Non posso nascondere - ammette Milani - che il periodo dell’emergenza sanitaria è stato molto duro.
«Posso dire che in fin dei conti è stata un’esperienza positiva che mi ha fatto apprezzare ancora di più il significato del valore della sanità per la nostra comunità». Cesare Milani lascia proprio in un momento delicato per la sanità marchigiana. «La nuova direttrice generale, Nicoletta Natalini - aggiunge Milani - è una manager competente ma che deve fare quadrare i conti con un bilancio sempre più difficile». E proprio la mancanza di risorse spinge Milani a una riflessione. «Alla luce della penuria di risorse finanziarie e della mancanza di medici, probabilmente oggi l’ospedale unico sarebbe stata la soluzione ideale per affrontare questa nuova emergenza sanitaria». Nel congedarsi, l’ex direttore generale, si toglie qualche sassolino dalla scarpa».
Il campanilismo
«Purtroppo la sanità picena è stata condizionata dalla costante rivalità fra Ascoli e San Benedetto. Invece di collaborare, le due città si sono avversate e questa battaglia continua non ha portato a grossi risultati». Cosà farà ora Milani? Indosserà le pantofole? «No, assolutamente, non sono tipo da farlo. Mi piacerebbe tornare a impegnarmi in politica (è stato presidente della Comunità montana dei Sibillini e sindaco di Montefalcone Appennino, ndr)», E in primavera ci sono le elezioni comunali proprio a Montefalcone Appennino. Se son rose fioriranno.