Ascoli, lavoro nero e scarsa sicurezza nei cantieri e nel calzaturificio: chiusure e multe per 275mila euro

Ascoli, lavoro nero e scarsa sicurezza nei cantieri e nel calzaturificio: chiusure e multe per 275mila euro
Ascoli, lavoro nero e scarsa sicurezza nei cantieri e nel calzaturificio: chiusure e multe per 275mila euro
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Martedì 30 Aprile 2024, 10:24

ASCOLI - I Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del lavoro) di Ascoli Piceno e del Gruppo Tutela Lavoro di Venezia - Nucleo Operativo - con il supporto dei militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Ascoli Piceno e Fermo hanno svolto diversi controlli nelle province di Ascoli Piceno e Fermo che hanno coinvolto alcuni cantieri ed un calzaturificio. I controlli hanno portato alla scoperta di varie norme sul lavoro e sulla sicurezza che hanno portato a multe per 275mila euro e alla sospensione di alcune attività.

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Ascoli

In un cantiere edile ad Ascoli, i Carabinieri hanno accertato gravi violazioni per la salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro procedendo alla sospensione di 3 delle 6 ditte ispezionate, rilevando la presenza di pericoli di caduta verso il vuoto e di elettrocuzione per i lavoratori. All’interno del cantiere, dove erano presenti complessivamente 11 lavoratori,  i militari hanno riscontrato il mancato coordinamento tra le imprese esecutrici, la redazione del piano operativo di sicurezza privo dei requisiti previsti, l’utilizzo improprio dei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori con relativa omessa vigilanza da parte del datore di lavoro, l’omessa predisposizione degli estintori all’interno del cantiere e l’utilizzo improprio delle impalcature. 
Alla luce di quanto accertato, oltre a procedere alla sospensione delle attività imprenditoriali, sono state irrogate sanzioni amministrative e ammende per oltre 90.000 euro. 

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San Benedetto

Anche in un secondo cantiere edile, questa volta a San Benedetto del Tronto, i Carabinieri del NIL hanno accertato gravi violazioni per la salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro ed hanno proceduto alla sospensione della ditta affidataria dei lavori e della ditta esecutrice per la presenza di pericoli di caduta verso il vuoto per i lavoratori a causa della mancanza di parapetti sul ponteggio.

Veniva inoltre riscontrata l’omessa valutazione del rischio elettrico da parte del datore di lavoro, il mancato coordinamento tra le imprese esecutrici, l’utilizzo improprio dei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori con relativa omessa vigilanza da parte del datore di lavoro, la difformità del disegno esecutivo del ponteggio con la mancanza del calcolo di resistenza e stabilità e la mancata vigilanza da parte del committente. Nella circostanza i militari irrogavano sanzioni amministrative e ammende per circa 70.000 euro.

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Arquata del Tronto

È stato controllato un terzo cantiere edile a Arquata del Tronto ed anche qui sono emerse gravi violazioni per la salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Infatti, sempre Carabinieri del Nucleo Operativo del Gruppo CC Tutela Lavoro di Venezia e del NIL di Ascoli Piceno  hanno provveduto alla sospensione della ditta affidataria dei lavori per la presenza di pericoli di caduta verso il vuoto e di elettrocuzione per i lavoratori, a causa della mancanza di parapetti sul ponteggio, della mancata messa a terra elettrica della gru ed inoltre per aver accertato l’occupazione di 3 lavoratori “in nero” su 4 presenti. 
Veniva inoltre riscontrata l’omessa nomina di un adeguato numero di addetti alle emergenze, l’assenza di estintori, l’omessa manutenzione delle attrezzature di lavoro, la mancanza dei requisiti minimi del P.O.S. (piano operativo per la sicurezza) e la mancanza del PIMUS (piano montaggio, uso e smontaggio del ponteggio). Nella circostanza i militari hanno irrogato sanzioni amministrative e ammende per circa 75.000 euro.

Monte Urano

È stato infine controllato un calzaturificio a Monte Urano accertando la presenza di un numero insufficiente di addetti alle emergenze, il mancato aggiornamento della formazione dell’RSPP dell’RLS e dei lavoratori e l’omessa valutazione del rischio chimico e microclima all’interno del DVR. Nella circostanza i militari hanno irrogato sanzioni amministrative e ammende per circa 40.000 euro.

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