Fermana, Giandonato rassicura i tifosi in contestazione: «Qui nessuno vuole mollare». E Misuraca ha chiesto scusa

Fermana, Giandonato rassicura i tifosi in contestazione: «Qui nessuno vuole mollare». E Misuraca ha chiesto scusa
Fermana, Giandonato rassicura i tifosi in contestazione: «Qui nessuno vuole mollare». E Misuraca ha chiesto scusa
di Lorenzo Attorresi
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Martedì 21 Novembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 12:18

FERMO Ha provato a buttarsi nuovamente tutto alle spalle la Fermana che ieri pomeriggio è tornata ad allenarsi al Recchioni. Stavolta la porta carraia è rimasta chiusa come invece non era accaduto sabato scorso: due giorni prima varchi aperti e tifosi, comunque attesi per un “incontro” già organizzato, liberi di penetrare nella (ex) fortezza e arrivare sino agli spogliatoi, sorprendendo i calciatori prima della rifinitura in vista dell’Arezzo. L’indomani, contro i toscani, il campo ha emesso un altro verdetto amaro: quinto ko interno, nono totale in 14 partite. L’uragano Guccione, autore di una tripletta, ha spazzato via i buoni propositi, per ammirare il penultimo posto c’è sempre bisogno di un binocolo e la tensione è arrivata alle stelle.


Gli equivoci 

Domenica la squadra era partita bene creando due immediati presupposti con un tiro da fuori di Calderoni deviato in angolo e la successiva incornata di Montini da corner, poi il flop.

Guccione a fare il fenomeno, i canarini a reagire con qualche sussulto nella ripresa ma puntualmente rispediti indietro da un Arezzo nemmeno così trascendentale. Sul momentaneo 2-2 realizzato dal neoentrato Gianvito Misuraca si è rischiato l’incidente diplomatico. Il palermitano ha gonfiato la rete di testa, perdendola poi, quella testa, zittendo la tribuna laterale contestatrice. Un gesto “punito” immediatamente qualche secondo dopo dall’ennesimo capolavoro guccioniano. A fine partita il caos si è spostato al di fuori del Recchioni, quando i tifosi hanno atteso parte della squadra dietro la Duomo e di fronte al bar Primavera. Nessuno della società era presente, capitan Manuel Giandonato assieme a pochi altri – compreso Misuraca - ci ha messo la faccia per tutti. Il pubblico ha redarguito “Misu” per aver mancato di rispetto. Anche lui sa di aver sbagliato. Se c’è qualcosa di positivo da tirar fuori, è il fatto che il centrocampista siciliano pur nella reazione non adeguata al contesto si è dimostrato focoso e vivo. C’è un cuore che batte ancora, sperando che sabato – ore 20.45 al Romeo Menti di Rimini – possa fibrillare pure quello dell’intero gruppo. Misuraca ha porto le sue scuse. Giandonato ha ribadito il fatto che di mollare non ha intenzione nessuno. Allora è bene chiarire tutti gli equivoci. La squadra si era sentita colpita nell’intimo quando sabato la delegazione del tifo organizzato ha fatto irruzione in luoghi “privati”, il tifo si è invece sentito abbandonato anche dalle prestazioni dei calciatori: 7 punti in 14 partite è il bottino più scadente dell’intera Lega Pro. E dunque? Ognuno ha le proprie ragioni. I problemi di tutti, però, hanno la stessa matrice: è la società che ha in primis tradito sia città che calciatori. 

La società 

Che sostenitori e squadra allora si guardino negli occhi, perché sono soli contro tutti. Calciatori e tifosi insieme, “vittime” delle magagne di una società che di Lega Pro ha poco. Solo uniti potranno cambiare un destino che pare già segnato a fine novembre. Da fine aprile il sodalizio gialloblù ne ha combinate di cotte e di crude, buttando ben sette mesi in modo scriteriato. Dopo il ripescaggio dell’estate 2022, la garanzia economica era quella di Maurizio Vecchiola e il garante tecnico Massimo Andreatini. 

Il prossimo ballo

Una volta che il patron ha mollato definitivamente – è bene ribadire, Maurizio è definitivamente out – e che il direttore sportivo è stato cacciato follemente a fine luglio dopo un campionato entusiasmante – Max è stato richiamato solo la settimana scorsa fuori tempo massimo – la credibilità di questa Fermana è naufragata. Ora il leader del nuovo Cda è l’advisor Massimiliano Tintinelli, uomo di finanza ma non di calcio. La creatura gialloblù ha bisogno di essere accompagnata, ma nessuno è stato ancora in grado di prenderla per mano coccolandola, proteggendola. Il prossimo ballo sarà sabato, a Rimini. A pochi chilometri di distanza dalla casa di mister Stefano Protti. Anche lui non vuole rovinare una storia d’amore che dura da quasi trent’anni.

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