Apertura Politecnica delle Marche alle Muse: il ministro Bernini contestata dalle associazioni studentesche

Apertura Politecnica delle Marche alle Muse: contestata il ministro Bernini dalle associazioni studentesche
​Apertura Politecnica delle Marche alle Muse: contestata il ministro Bernini dalle associazioni studentesche
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Martedì 28 Marzo 2023, 12:56 - Ultimo aggiornamento: 15:09

ANCONA- Protesta davanti al Teatro delle Muse ad Ancona, dove si celebra l'apertura dell'anno accademico dell'Università Politecnica delle Marche alla presenza dei ministri Anna Maria Bernini (Università e Ricerca) e Orazio Schillaci (Salute). 

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Gli striscioni

Vari esponenti delle associazioni studentesche Gulliver Udu Ancona hanno esposto uno striscione con la scritta in rosso e nero: «Meritevoli di un futuro: diritto allo studio, salute psicologica e didattica di qualità». «l'università è pubblica e non si tocca, la difenderemo con la lotta», hanno gridato gli studenti» e »ministra pagaci le borse», all'arrivo della ministra Bernini.

«Borse e alloggi la missione più importante»

«Se non ci sono borse di studio per persone che hanno difficoltà a mantenersi, e non ci sono alloggi, non è possibile studiare questa è in assoluto la nostra missione più importante». Lo ha sottolineato la ministra per l'Università e la Ricerca Anna Maria Bernini rispondendo ai cronisti a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Politecnica delle Marche. Sulla scarsità di alloggi, la ministra ha ricordato: «abbiamo
già predisposto 7.500 posti letto, non solo perché siamo bravi virtuosi e vogliamo bene agli studenti ma perché abbiamo un target europeo che ci chiede giustamente di assegnare 7.500 posti letto direttamente a 7.500 studenti». «Dovremo da qui al 2026, ha ricordato -, di questo siamo felici soddisfatti ma anche preoccupati e chiediamo l'aiuto di tutti gli enti territoriali, il Comune, la Regione e le imprese, allocare altri 60mila posti letto.

Questo - ha aggiunto - aiuterà a risolvere il problema della scarsezza degli alloggi che è un modo per esercitare veramente il diritto allo studio: se non ci sono borse di studio per persone che hanno difficoltà a mantenersi, e non ci sono alloggi, - ha concluso - non è possibile studiare; questa è in assoluto la nostra missione più importante».

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