«Rispetto e tutela per l’Oasi La Badia». L'appello dell’arcivescovo Sandro Salvucci

L'arcivescovo Sandro Salvucci all'Oasi La Badia
L'arcivescovo Sandro Salvucci all'Oasi La Badia
di Beatrice Giannotti
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Lunedì 15 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:22

MONTECALVO IN FOGLIA - Si è svolta ieri la passeggiata per l’Oasi la Badia organizzata dalle associazioni ambientaliste e del mondo del volontariato cattolico. Una mobilitazione per la salvaguardia della biodiversità di una zona protetta la cui tutela potrebbe essere a rischio.


I partecipanti 


Sono stati oltre cento i partecipanti che si sono incontrati all’agriturismo La Badia di Montecalvo in Foglia nonostante il tempo non fosse proprio dei migliori.

Hanno preso parte all’evento l’Arcivescovo di Pesaro, Urbino, Urbania e Sant’Angelo in Vado, monsignor Sandro Salvucci, che durante il suo saluto ha evidenziato la grande importanza dell’interconnessione tra uomo e ambiente, seguendo le orme dettate dall’enciclica Laudato Sì di Papa Francesco, il sindaco di Urbino Maurizio Gambini, il presidente del consiglio comunale Massimiliano Sirotti, Giulia Volponi, presidente di Urbino Servizi, la padrona di casa Luisa Busetto, vicesindaco di Montecalvo in Foglia e Marianna Bruscoli della Tenuta Santi Giacomo e Filippo, queste ultime proprietarie di realtà produttive all’inteno dell’oasi. Una partecipazione massiccia di pubblico che ha visto presenti anche i gruppi scout di Fermignano, Pesaro e Urbino.


«Avere con noi qui oggi tante persone è un grande piacere. Soprattutto la presenza dell’arcivescovo è davvero gradita, oltre che fondamentale per avere una forte voce dalla nostra parte. La prima volta che un uomo di chiesa si schiera per una battaglia di civiltà. – ha spiegato Gianluca Carrabs, di Slow Food Urbino –. Una iniziativa fatta da associazioni e non da partiti per il bene di un territorio. La cosa interessante è che tutte le istituzioni, compresi il comuni di Urbino e di Vallefoglia, sono arrivati alla conclusione che nell’area non è giusto cacciare. Si tratta di una zona che deve essere salvaguardata con una azione definitiva per farla diventare protetta, togliendola una volta per tutte dalla potenzialità di cacciarci». Dopo un primo momento di riflessione che ha visto gli interventi di autorità politiche e religiose, la mattina è continuata con una passeggia per l’oasi che i presenti hanno voluto fare nonostante la pioggia e il fango. 


L’ascolto


Tornati all’agriturismo, la giornata si è conclusa con una degustazione dei prodotti della tenuta Santi Giacomo e Filippo. «È stata una bella cosa e molto importante – conclude Carrabs –. Confidiamo che sia servita. Le amministrazioni, per quanto emerso oggi, sono d’accordo, ma aspettiamo il documento ufficiale della Regione Marche. E confidiamo, soprattutto, ci sia coerenza con i pareri delle amministrazioni coinvolte per chiudere questa storia».

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