Flash mob davanti al Duomo di Urbino: «Dateci il nostro vescovo». Partecipano anche sindaco e rettore dell'università

Flash mob davanti al Duomo di Urbino: «Dateci il nostro vescovo». Partecipano anche sindaco e rettore dell'università
Flash mob davanti al Duomo di Urbino: «Dateci il nostro vescovo». Partecipano anche sindaco e rettore dell'università
di Beatrice Giannotti
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Sabato 17 Settembre 2022, 02:20

URBINO - Ieri mattina sulle scale del Duomo di Urbino una cinquantina di persone si sono incontrate per richiedere un nuovo vescovo per Urbino, Urbania e Sant’Angelo in Vado.
Si è unito al gruppo anche il sindaco Maurizio Gambini «come cittadino e anche come amministrazione comunale – ha affermato –. Tutti i comuni della Diocesi sono uniti per fare rimanere l’Arcidiocesi, abbiamo scritto al Santo Padre, ma le risposte sono state evasive. Urbino vuole il proprio vescovo e stiamo lavorando per questo». Il flash mob è stato organizzato contro la decisione di affidare l’Arcidiocesi di Urbino all’arcivescovo di Pesaro. 

La difesa della Diocesi
Giuseppe Magnanelli, priore dell’oratorio di San Giovanni e portavoce del comitato pro vescovo ha sottolineato come la partecipazione di ieri mattina sia stata «fuori da partiti e ideologie per la difesa della nostra Diocesi. Crediamo fortemente al detto “spes contra spem”, speriamo contro ogni speranza fino in fondo». Giorgio Londei, ma anche il dottor Massimo Volponi, presenti all’iniziativa, hanno sottolineato l’importanza storica di questa figura che verrebbe a mancare dopo oltre 1.700 anni.

«Oggi Urbino è capoluogo di provincia – ha rimarcato Londei –. Come si fa a privare un capoluogo di provincia del proprio vescovo? Bisogna fare in modo che Urbino abbia questa nomina.

Altrimenti sarebbe una spoliazione».

Presente anche il rettore dell’università Carlo bo, Giorgio Calcagnini, che ha ribadito come a Urbino ci sia una comunità vicina al vescovo, figura fondamentale per la comunità stessa. L’assessore Elisabetta Foschi ha sottolineato come quella di ieri sia stata «una presa di coscienza importante da parte delle istituzioni cittadine. Siamo uniti in questa battaglia di difesa. Abbiamo coinvolto anche Gianni Letta. L’iter sembra abbastanza avanti e sembra ci possa essere un ripensamento che porti il vescovo in città».

«Continuo declassamento»

«Il continuo declassamento della città sta diventando intollerabile – ha protestato Giorgio Ubaldi –. Si stanno cancellando anni di storia e collegamenti con le realtà del territorio, come con l’università per scienze religiose. È un ulteriore impoverimento di un territorio in difficoltà». Molti dei presenti, Lino Mechelli, Massimo Guidi, Egidio Cecchini, hanno sottolineato l’importanza di non abbandonare le aree interne, non privarle anche di figure religiose che sono importanti leganti della collettività. Oltre 800 le firme raccolte di cittadini. È possibile aderire alla raccolta firme a Urbino presso gli oratori di San Giovanni e San Giuseppe.

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