Tre ore (e passa) di ritardo, Milano e il volo scandalo: ma il bando non vale più?

Tre ore (e passa) di ritardo, Milano e il volo scandalo: ma il bando non vale più?
Tre ore (e passa) di ritardo, Milano e il volo scandalo: ma il bando non vale più?
di Martina Marinangeli e Lorenzo Sconocchini
5 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Febbraio 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 07:42

ANCONAC’era una volta Aeroitalia, la compagnia aerea sulle cui ali avrebbe dovuto decollare il rilancio del Sanzio e che invece ne sta offuscando l’immagine con regolari cronistorie di disservizi, ritardi e cancellazioni. Ieri mattina – uno dei tanti esempi – l’odissea quotidiana è toccata ai 10 malcapitati (13 all’inizio, ma in tre hanno gettato la spugna e cercato altri mezzi) del volo XZ2220 diretto a Milano-Linate con partenza alle 7,05. O almeno quello era l’orario previsto dalla programmazione. Ma già all’arrivo al terminal dell’aeroporto di Ancona-Falconara (un’ora prima della partenza, quindi), i passeggeri hanno fatto l’amara scoperta: il tabellone segnava 3 ore e 15’ di ritardo. Nuova partenza fissata alle 10,20. Nessuna comunicazione via mail. Niente. Con buona pace delle eventuali coincidenze da prendere con incastri millimetrici in altri aeroporti.

Il bollettino quotidiano

Un ritardo, per altro, che non è una rarità.

Da quello che ci è stato possibile ricostruire, monitorando da inizio gennaio il sito di Ancona International Airport che riporta quotidianamente ritardi e cancellazione dei voli, le tre ore di slittamento della partenza del volo Sanzio-Linate sarebbero ricorrenti, una consuetudine che andrebbe avanti con ritardi e cancellazioni nell’ultimo mese. A gennaio si registrano nelle tratte di continuità territoriale coperte da Aeroitalia (Roma, Milano e Napoli) 21 ritardi sopra le due ore, il 70% dei quali (una quindicina) riferiti al volo di Milano. Tolto il filtro delle due ore, i ritardi di gennaio salgono a 72, mentre le cancellazioni sono state 11, il 45% delle quali riguarda proprio Milano.

Un aereo per due tratte

Motivo? Capita spesso - da quanto ci è stato possibile ricostruire da fonti aeroportuali - che l’aeromobile delle 7,05 per Milano, un Atr72, sia lo stesso che la compagnia Aeroitalia fa decollare alle 7 quotidianamente per Roma. Quindi il velivolo prima copre il collegamento Sanzio-Fiumicino, poi torna ad Ancona e imbarca i passeggeri per Milano. Non essendo possibile piegare ai propri voleri - neanche per una compagnia in espansione come Aeroitalia - la curva spazio-tempo, ecco che inevitabilmente slitta in avanti di 3 ore la partenza dal Sanzio per Linate, che con un effetto domino coinvolge anche il volo di ritorno da Milano a Roma, spostato dalle 10,20 alle 13,15. Da diversi giorni, confermava il personale dello scalo falconarese, l’arrivo nella città della Madonnina è traslato di almeno tre ore, anche se ieri l’ad di Aeroitalia Gaetano Intrieri, da noi interpellato, si affrettava a chiarire che quella di usare lo stesso aereo per due voli del mattino non sarebbe né un’abitudine ricorrente né una scelta capricciosa: «Non è vero che viaggia un solo aeromobile, lo facciamo solo quando uno dei due velivoli è rotto», ci ha risposto invocando una sorta di causa di forza maggiore.

Le prescrizioni dell’Enac

Peccato che le fasce orarie dei voli di continuità territoriale siano puntualmente definite dal bando dell'Enac che Aeroitalia si è aggiudicato, che per altro prevede che il gestore debba basare stabilmente due velivoli al Sanzio. La rotazione mattutina Ancona-Milano, dal lunedì al sabato, deve rientrare nella fascia 7 alle 8,30 per l'andata, e 9-11 per il ritorno. Fasce che da un po’ spesso non sono rispettate. Un modus operandi applicato in più di un’occasione anche sui voli pomeridiani e serali verso Napoli e Roma, spesso accorpati. Che il motivo sia la scarsità di vettori a disposizione della compagnia o i pochi passeggeri che ci salgono, è probabile per non dire certo. La continuità territoriale è un diritto acquisito e che i marchigiani pretendono sia rispettato nelle forme previste dalla Convenzione che garantisce finanziamenti pubblici. Ma al momento, la qualità del servizio non raggiunge neanche gli standard minimi.

Le coincidenze perse

Gli effetti di questi ritardi sono spesso molto sgradevoli per i viaggiatori. Come nel caso della coppia che ieri doveva fare scalo a Milano con arrivo finale in mattinata su Monaco per un appuntamento di lavoro, ovviamente saltato. Sfortuna vuole che Lufthansa in queste settimane, per una manutenzione ai suoi vettori, non stia volando tutti i giorni come previsto, e ieri non compariva nella programmazione. Altrimenti, raggiungere la città bavarese sarebbe stato possibile con un volo diretto. Ai passeggeri, davanti a tre ore da trascorrere al Sanzio, non resta che gustarsi la colazione con il voucher messo gentilmente a disposizione del personale del Sanzio quale lenitivo per il disservizio inflitto da Aeroitalia. Voucher che però non copre per intero neanche cornetti e cappuccini (sic!). I ritardi sono così all'ordine del giorno che gli addetti allo scalo, davanti alle lamentele dei passeggeri, fanno un sorriso di circostanza, che non riesce a mascherare una vena di astio per l’eterno ritorno dell’uguale.

E di questo passo, difficilmente si riuscirà a fare salire le percentuali di riempimento dei voli di continuità territoriale, che nella prima fase della gestione Aeroitalia, iniziata il primo ottobre 2023, si aggirava su un modesto 25%. Bel guaio, per chi sta lavorando già adesso al dopo Aeroitalia, visto che la compagnia vincitrice del bando (unica concorrente) ha già annunciato l’intenzione di lasciare il Sanzio dal primo ottobre prossimo. Chi sarà disposto a raccogliere il cerino da Intrieri?

© RIPRODUZIONE RISERVATA