Il governatore Acquaroli detta le condizioni: «Milano con 4 voli e per ora 2 su Roma. Meno di così, non va»

«Soluzione provvisoria per la continuità territoriale, ma da ottobre si dovrà ritornare allo schema attuale»

Il governatore Acquaroli detta le condizioni: «Milano con 4 voli e per ora 2 su Roma. Meno di così, non va»
Il governatore Acquaroli detta le condizioni: «Milano con 4 voli e per ora 2 su Roma. Meno di così, non va»
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 9 Marzo 2024, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 10:29

ANCONA Come soluzione tampone Regione Marche è disposta a sacrificare una delle due rotazioni giornaliere su Roma, ma non su Milano, e sempre a condizione che il volo di ritorno sia garantito in giornata. Ma con il nuovo bando che Enac dovrà rifare per la continuità territoriale nelle Marche a partire da ottobre, non si transige: lo schema dovrà essere quello attuale, con otto voli giornalieri tra il Sanzio e gli aeroporti di Linate e Fiumicino, andata e ritorno mattino e pomeriggio, magari rivedendo gli orari.

 

Offerta minima

Il governatore Acquaroli detta le condizioni minime per rendere digeribile qualsiasi proposta e non bisogna fare troppi calcoli per capire che siamo a distanze enormi dall’unica offerta finora arrivata alla procedura d’urgenza attivata da Enac, ovvero quella di SkyAlps, che mette sul piatto in tutto due voli al giorno su Roma e Milano per altro a giorni alterni, con ritorno all’indomani.

Chiaro allora che più di una “rimodulazione dell’offerta”, a cui stanno lavorando i manager della compagnia altoatesina nel tavolo di trattativa con Enac, servirebbe un’offerta completamente diversa, che richiede quanto meno la presenza di un velivolo fisso dedicato ai voli del Sanzio.

Proposta unica

Le diplomazie sono al lavoro tra Ancona, Roma e Bolzano, ma il presidente Acquaroli - parlando dei voli ieri mattina in Regione a margine di una conferenza stampa sulla sanità - pianta le palizzate per circoscrivere il terreno della trattativa. Perché Regione Marche, che finanzia i voli di continuità con oltre 9 milioni per un triennio, non è disposta ad accettare voli spot a giorni alterni.

«La proposta arrivata dall’unica compagnia che ha risposto alla procedura d’urgenza di Enac - ha detto riferendosi all’offerta iniziale di SkyAlps - è inaccettabile». Segue l’indicazione dei requisiti minimi per soddisfare le attese della Regione Marche. «La meta più lontana e quella anche più importante per noi è Milano, il punto di caduta in una fase transitoria come questa non può essere inferiore a un bi-giornaliero su Milano e almeno un giornaliero su Roma», spiega Acquaroli senza citare Napoli, rotta a cui SkyAlps non è interessata.

Sei mesi

Meglio cedere qualcosa su Roma (accettando una rotazione giornaliera) che su Milano, secondo la visione di Acquaroli, ribaltata rispetto al bando originario dell’Enac, quello al momento garantito da Aeroitalia, che riduce nel weekend i voli su Milano, ridotti a un solo A/R lasciando invece la doppia rotazione su Roma-Fiumicino. Ma solo in questi sei mesi di gestione provvisoria.

«L’obiettivo realistico e ottimale per il nuovo bando che dovrebbe svolgersi entro il mese di ottobre è quello di arrivare - aggiunge guardando oltre la gestione provvisoria - per noi è uno schema come quello attuale, magari con orari diversi , ma noi riteniamo che il collegamento bi-giornaliero sia per Roma che e per Milano sia una priorità».

Una situazione che è garantita al momento solo fino al giorno di Pasqua, perché Aeroitalia - dopo aver annunciato il recesso anticipato dal contratto con Enac sulla continuità e la fine dei suoi voli a partire dal 16 marzo - ha accettato di prorogare il servizio fino al 31 marzo. L’attuale gestore sarebbe disposto a restare anche oltre, con qualche ritocco agli orari ma sempre con otto voli giornalieri su Roma e Milano e continuando su Napoli nel weekend. Ma ieri Acquaroli nei suoi tre minuti e mezzo di risposte volanti ai cronisti sui voli di continuità non ha mai citato né Aeroitalia né il suo ad Francesco Gaetano Intreiri, che da settimane gli rivolge pubblici inviti a un confronto vis à vis.

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