Sanzio, strategia d’uscita per salvare i voli: non basta una toppa. Ieri confronto tra Enac e SkyAlps per migliorare l’offerta iniziale

Strategia d’uscita per salvare i voli: non basta una toppa. Ieri confronto tra Enac e SkyAlps per migliorare l’offerta iniziale
Strategia d’uscita per salvare i voli: non basta una toppa. ​Ieri confronto tra Enac e SkyAlps per migliorare l’offerta iniziale
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 7 Marzo 2024, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 16:18

ANCONA C’è una via di mezzo tra gli attuali 10 voli giornalieri, con andata e ritorno mattino e pomeriggio su Roma e Milano e una rotazione su Napoli, e la (dis)continuità territoriale proposta da SkyAlps? Davvero l’unica soluzione praticabile per il Sanzio, a partire dal 16 marzo, quando è prevista l’uscita anticipata di Aeroitalia, è la “toppa” proposta dalla compagnia altoatesina, che vorrebbe far decollare i marchigiani al mattino per Linate e Fiumicino a farli rientrare il giorno dopo? In attesa che l’Enac esamini la proposta migliorativa di SkyAlps (ma il Ceo Alex Spinato, nell’intervista pubblicata ieri sul nostro giornale è stato chiaro: qualche ritocco, ma un solo aereo impiegato e per non più di 45 giorni) resta nell’aria il verdetto inappellabile pronunciato dal governatore Acquaroli: «Proposta inaccettabile, i voli di continuità territoriale sono un servizio per i marchigiani, non uno spot». 


Il confronto con Enac

Vediamo se un giudizio così netto cambierà dopo il confronto, convocato in gran fretta, tenuto già ieri tra Enac e SkyAlps, proprio per discutere dei miglioramenti richiesti per rendere l’offerta appena digeribile per Regione Marche.

A partire dalla presenza stabile al Sanzio di almeno un aereo, mentre nella prima proposta si prevedeva un velivolo da impiegare, a seconda delle necessità, in condivisione con altre rotte e con altri aeroporti. Quella che nel gergo degli aeroporti, appunto, chiamano “toppa”. La proposta definitiva dovrebbe essere formalizzata oggi. SkyAlps è l’unica compagnia che lunedì scorso ha risposto alla “manifestazione di interesse” per l’affidamento d’urgenza dei voli di continuità territoriale nelle Marche, dopo la comunicazione di recesso anticipato del vettore Aeroitalia, che avrebbe dovuto gestirli per tre anni, a partire dal primo ottobre scorso.

Il periodo minimo

La procedura d’urgenza prevede che il nuovo vettore garantisca il servizio per un periodo minimo di 45 giorni, rinnovabile fino a complessivi 7 mesi, per fare da ponte fino alla nuova gara per l’affidamento della gestione dal primo ottobre prossimo. Ma se Regione Marche - che investe 9,4 milioni in un triennio per i voli di continuità territoriale e ha l’ultima parola sulle turnazioni - dovesse giudicare improponibile anche la proposta migliorativa di SkyAlps? Per ora non ci sono altre compagnie interessate, ma l’eventuale rigetto dell’offerta della società altoatesina aprirebbe la possibilità di una trattativa privata con altri operatori, pur di salvaguardare un risultato - quello dei voli accorcia-distanze con i principali scali italiani - per cui la Regione Marche ha lavorato per due anni, soprattutto per convincere l’Unione europea a concedere il nulla osta per i contributi pubblici (23,6 milioni in un triennio tra Regione e Governo). 

Il recesso anticipato

Un operatore disponibile, in realtà ci sarebbe già. Si tratta della Compagnia Aeroitalia, che dopo aver annunciato il recesso anticipato, motivato anche dall’incidente del contratto non onorato dall’agenzia regionale sul turismo (un piano marketing da 750mila euro l’anno per la campagna Let’s Marche) si è detta comunque disponibile a continuare anche oltre il termine del 15 marzo, senza un euro di compensazione finanziaria in più ma con rotazioni diverse e orari sfalsati, che consentano di coprire le tratte per Roma e Milano con un unico aereo, con andata e ritorno in giornata sia al mattino che il pomeriggio. E di continuare anche il collegamento con Napoli (per il quale SkyAlps non è interessata) anche se solo nel weekend. Una disponibilità rinnovata anche ieri dall’amministratore delegato Gaetano Intrieri. «Se mi chiamano, io ci sono».

Ma Acquaroli sarà disponibile? Resta molto contrariato per i bocconi amari ingoiati tra dicembre e gennaio, periodo segnato da pesanti ritardi e cancellazioni per un aereo fermo ai box per avaria, ma il governatore ha riconosciuto che nelle ultime settimane i voli di Aeroitalia sono tornati regolari e puntuali. Pare che uno degli scogli da aggirare, per un qualsiasi dialogo con Intrieri, sia il decreto ingiuntivo da 305mila euro che Aeroitalia ha chiesto e ottenuto nei confronti di Atim per la prima fattura da 250mila euro non pagata. Sono volati stracci tra Intrieri e il direttore dell’agenzia Marco Bruschini, con reciproche accuse di inadempimenti. Proprio oggi, al tribunale di Roma, si discuterà un’istanza presentata da Atim per anticipare l’udienza in cui trattare la sua opposizione al decreto ingiuntivo.

I legali dell’agenzia vorrebbero discuterla prima che scadano i 120 giorni dall’emissione del decreto (26 gennaio) trascorsi i quali Aeroitalia può presentarsi da Atim e dare corso all’immediata esecutività del decreto battendo casa. Voleranno ancora stracci o voleranno (anche dopo il 15 marzo) gli Atr di Aeroitalia sui cieli delle Marche?

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