Il presidente Enac Di Palma e la novità sui voli di continuità: «Aeroitalia via dalle Marche da marzo? Subito un altro operatore»

La promessa: «Garantiremo il servizio in via eccezionale come in Sardegna»

Il presidente Enac Di Palma e la novità sui voli di continuità
Il presidente Enac Di Palma e la novità sui voli di continuità
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 7 Febbraio 2024, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 07:14

Pierluigi Di Palma, direttore dell’Ente nazionale per l’aviazione civile: il sogno dei voli di continuità territoriale si sta trasformando in un incubo per le Marche. Tra un ritardo e una cancellazione Roma, Milano e Napoli si allontanano anziché avvicinarsi. E voi non fate niente?

«C’è stato un importante sforzo del Governo, della Regione e, in particolare, dell'onorevole Mirco Carloni, con cui abbiamo avviato questo percorso per rilanciare l'economia del territorio. È evidente che oggi ci troviamo in una situazione di difficoltà: stiamo cercando di intervenire in un sistema particolarmente rigido». 

Aeroitalia non sta rispettando quasi nessuna delle prescrizioni del bando. E questo nonostante il monito da voi lanciato a fine dicembre durante l'incontro al Ministero. Gennaio è stato un mese quasi peggiore di dicembre in termini di disservizi: ci saranno conseguenze?

«Ancora adesso lanciamo lo stesso monito. Ad Aeroitalia abbiamo fatto una lettera di forte richiamo, scrivendo alla compagnia che c'erano delle situazioni fortemente anomale».

A parte scrivere, avete intenzione di fare altro?

«Le sanzioni le facciamo, eccome. E il tema contrattuale lo stanno verificando gli uffici. Ma il nostro interesse è garantire la continuità del servizio ai passeggeri delle Marche».

Come?

«C'è la possibilità, in via d'urgenza, di dare continuità al servizio con un altro operatore, passando per una selezione provvisoria. E intanto lavorare all’elaborazione di un nuovo bando, per il quale ci vorranno 6 mesi».

Anche un ulteriore passaggio con la Commissione europea?

«Sì, ma in questo caso sarebbe più rapido rispetto alla prima volta perché abbiamo già avuto l’ok sui principi di applicazione degli Oneri di Servizio Pubblico nelle Marche».

Per far operare il servizio ad una compagnia-ponte, invece, che tempi servirebbero?

«Se Aeroitalia conferma la volontà di lasciare le Marche da marzo, non possiamo obbligarla a continuare. Ma siamo pronti ad assumerci la responsabilità di garantire la continuità del servizio con un altro operatore, all'interno di una procedura trasparente.

Un subentro contrattuale in via eccezionale. L'abbiamo già fatto in Sardegna l'anno scorso tra la conclusione di un bando e l'avvio di un altro. Il nostro scopo primario è non lasciare le Marche senza collegamenti».

Ci sono operatori disposti a subentrare? Il nome che circola è quello di SkyAlps.

«Bisogna chiedere ai vari operatori se sono disponibili a partecipare attraverso una manifestazione d’interesse, magari introducendo elementi di flessibilità nel bando».

Con elementi di flessibilità intende modifiche per renderlo più appetibile? Altrimenti, considerando che lo scorso giugno Aeroitalia è stata l’unica a partecipare, il rischio che stavolta vada deserto è alto.

«Dobbiamo cercare di coniugare l'esigenza economica e il servizio, provando a rompere la rigidità della procedura di Osp. Per esempio, con gli aiuti al vettore, come fatto recentemente in Calabria quando il bando è andato deserto. Ma la decisione spetta alla parte politica».

La Regione dice che ci deve pensare l'Enac. L'Enac dice che la decisione è della politica. Intanto Aeroitalia non rispetta più le regole del bando: non è ora che qualcuno intervenga?

«Ci stiamo già preoccupando per capire bene come affrontare il percorso. È proprio l'urgenza che ci permette di cercare un altro operatore. Stiamo facendo qualcosa in più del dovuto».

Aeroitalia opera la continuità territoriale anche per Sicilia e Sardegna: pure lì ci sono stati disservizi?

«Non abbiamo avuto grandi segnalazioni di disservizi»

Il problema siamo noi, quindi?

«In Sardegna e Sicilia c'è già stata una fase di start up superata nei collegamenti. Nell'Adriatico la fase di start up è ancora tutta da costruire. Bisogna incentivare il passeggero a prendere l'aereo. Abbiamo suggerito anche alla Regione di guardare con attenzione al tema della capacità di riempimento degli aeromobili».

Pensa che la campagna di promozione della Regione sia stata insufficiente?

«La capacità di riempimento molto ridotta credo sia di per sé la dimostrazione che c'è un'esigenza di maggiore promozione. Più di quanto fatto, per capirci».

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