Gli Stati Generali del Turismo, Acquaroli: «Con quegli orari Roma resta lontana Parigi e Nord Europa asset vincenti»

Gli Stati Generali del Turismo, Acquaroli: «Con quegli orari Roma resta lontana Parigi e Nord Europa asset vincenti»
Gli Stati Generali del Turismo, Acquaroli: «Con quegli orari Roma resta lontana Parigi e Nord Europa asset vincenti»
di Antonio Pio Guerra
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Martedì 23 Aprile 2024, 01:20 - Ultimo aggiornamento: 13:16

ANCONA Sono le infrastrutture uno degli asset principali sui cui le Marche del turismo devono investire. «Nell’epoca delle vacanze mordi e fuggi, se impieghi una giornata intera per raggiungerci, nessuno decide di usare due giorni di una vacanza da quattro per il viaggio» è l’esempio portato ieri mattina dal presidente Francesco Acquaroli durante gli Stati Generali del Turismo organizzati a Castelfidardo da Confcommercio Marche.

«Orte-Falconara fondamentale»

«La Orte-Falconara è fondamentale.

Su Roma il collegamento deve essere molto più diretto» conferma Massimiliano Polacco, direttore di Confcommercio Marche. Se n’è parlato proprio negli stessi giorni in cui si discute dei lavori sulla rete ferroviaria (soprattutto tra Foligno e Roma Termini) che costringeranno Rfi a tagliare ulteriormente le opzioni di collegamento da e verso la Capitale. «Dobbiamo fare in modo che il collegamento con Roma sia veloce - ribadisce Polacco - e noi speravamo molto nei voli di continuità ma con quegli orari non sono convenienti». L’andata e ritorno - obbligatoriamente in due giorni diversi - per un volo di 300 chilometri appena non convince nemmeno le categorie. Infatti «stiamo chiedendo al presidente Acquaroli di spingere per spostare l’orario». Ma c’è anche la partita dei collegamenti più strettamente turistici. «Speriamo che arrivino le altre direttrici che l’aeroporto ci aveva promesso, puntando molto su Parigi e Europa del Nord» rilancia il presidente. Barcellona? «Ci lascia un po’ freddi, non abbiamo particolari flussi in entrata ed allora sarebbe un autogol». Insomma, i trasporti sono centrali per il successo commerciale di una destinazione come le Marche. Guardando ai numeri presentati agli Stati Generali, infatti, il turismo gioca già un ruolo chiave nella nostra economia. Il capitolo turismo, con tutte le sue 14mila imprese registrate a fine 2023, pesa per ben il 15% sul Pil regionale. Ma chi è il turista tipo della nostra regione? Alcuni dati interessanti da uno studio UnionCamere: uno su due viaggia in coppia, senza bambini. Il 45% ha un’età compresa tra i 29 ed i 43 anni ed un vacanziere su quattro sfrutta il periodo di soggiorno nelle Marche per lavorare in smart working. Lavoro a parte, l’attrattiva principale è rappresentata dal patrimonio culturale (che incide per il 33,9%). Poco meno, il 34%, vale la categoria dello svago e del relax. Più debole il fronte degli interessi enogastronomici (19%) mentre un piccolo exploit lo registra il turismo sportivo. Terra di campioni, la vacanza all’insegna dell’attività fisica, nelle Marche, vale l’11%. Un dato più che doppio rispetto al 5,3% dell’Italia. Capitolo pagelle, i visitatori apprezzano molto l’ospitalità, il rapporto qualità/prezzo e la qualità delle strutture (8/10) mentre il discreto arriva sull’efficienza dei trasporti (7,3/10) e sull’offerta di intrattenimento (7,6/10). «Che non è necessariamente un male. Non dobbiamo essere una copia di Rimini, fare quello che loro già fanno molto bene» precisa Polacco. E questo è il presente. Il futuro? «Deve essere la destagionalizzazione, la strategia vincente per rendere le Marche competitive» secondo Gianluca Caramanna, già esperto di turismo per la Regione Marche ed ora in forze al Ministero. «Le Marche sono come un puzzle in cui le tessere si incastrano in modo perfetto. Benessere, enogastronomia, relax: una vita ed una vacanza di qualità, cucite su misura» è la ricetta del senatore Antonio De Poli. Guardando ai mercati, invece, Polacco aggiunge: «Vorremmo colpire gli Stati Uniti ma dobbiamo cominciare con l’Europa, cercando di alzare i numeri che sono un po’ bassi per poi puntare anche altrove». «La vera sfida è quella del turismo internazionale e servono infrastrutture efficienti, voli efficaci che colleghino la nostra regione» conferma Giacomo Bramucci, presidente di Confcommercio Marche. Ma deve essere uno sforzo collettivo perché «qualsiasi parte del nostro tessuto imprenditoriale prende e dà al turismo». 

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