Dalla fiera del turismo al decreto contro Atim: un intreccio di scadenze per la prossima stagione nelle Marche

Dalla fiera del turismo al decreto contro Atim: un intreccio di scadenze per la prossima stagione nelle Marche
Dalla fiera del turismo al decreto contro Atim: un intreccio di scadenze per la prossima stagione nelle Marche
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 29 Gennaio 2024, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 15:41

ANCONA - Cosa c’entrano una vetrina internazionale del turismo a Milano City, l’ufficio Decreti ingiuntivi del tribunale civile di Roma e un bando dell’Enac sui voli di continuità territoriale? Più di quanto non possa sembrare, visto tra inizio febbraio e fine maggio, come in un castello dei destini incrociati, si intrecceranno una serie di scadenze che possono segnare le sorti della prossima stagione turistica delle Marche, la permanenza dei voli dal Sanzio per Roma, Milano e Napoli e decidere il braccio di ferro ormai iniziato tra Aeroitalia e Atim, forse anche ipotecando il futuro del direttore generale dell’agenzia regionale per il turismo Marco Bruschini.

La prima tappa

Prima tappa, dal 4 al 6 febbraio, quando si terrà a Milano la Borsa internazionale del turismo, attesissima da operatori e istituzioni, in particolare dalle Regioni.

Per le Marche sarà la prima Bit gestita in prima persona da Bruschini, il manager a capo dell’agenzia regionale per il turismo e l’internazionalizzazione varata da Palazzo Raffaello nel dicembre 2022.

Bruschini proprio in questi giorni sta mettendo a punto i dettagli della partecipazione alla fiera di Milano, maneggiando in contemporanea la patata bollente della vertenza con Aeroitalia. Atim giovedì scorso si è vista recapitare un decreto ingiuntivo da 305mila euro del tribunale civile di Roma per la prima fattura non pagata per il contratto di marketing tra l’agenzia regionale e la compagnia aerea.

Atim ha tempo 40 giorni per fare opposizione (dunque fino al 5 marzo) in genere ci vogliono 90 giorni per l’udienza sul ricorso e se l’opposizione non fosse accolta Atim ha tempo fino al 24 maggio per pagare.

Il dietrofront

Anche se l’importo non è certo decisivo per il bilancio dell’agenzia (e della Regione Marche) la decisione del giudice civile sul decreto ingiuntivo può avere un riflesso anche sulle strategie in atto per il futuro dei voli di continuità. Aeroitalia ha già annunciato la volontà di lasciare le Marche appena possibile e, stando al bando dell’Enac con cui la compagnia si è aggiudicata le tre rotte, può farlo dal primo ottobre, ma dando almeno sei mesi di preavviso (quindi entro fine marzo).

Le diplomazie sono al lavoro per una strategia d’uscita (tra le ipotesi un nuovo bando di continuità territoriale più allettante per le compagnie aeree e un coinvolgimento della società altoatesina SkyAlps) che eviti ai marchigiani lo stillicidio di un servizio segnato da ritardi e cancellazioni. In un contesto del genere, anche un verdetto su un decreto ingiuntivo può riequilibrare i rapporti tra Atim e Aeroitalia e condizionare le mosse dell’ad Gaetano Intrieri, che deve comunque fare attenzione a non compromettere i rapporti con Enac, visto che Aeroitalia gestisce concessioni anche in altre regioni. Alla Regione Marche, a una settimana dalla Bit, preme soprattutto l’immagine di un aeroporto affidabile. «Dobbiamo salvaguardare la credibilità del Sanzio», ripete da settimane il governatore.

Come se non bastasse, ci si mette la nebbia, che ieri ha costretto a cancellare 4 voli: per Tirana (Wizzair), Monaco (Lufthansa) e quelli di Aeroitalia per Milano e Roma del pomeriggio. Alcuni passeggeri, rimasti per ora in attesa di essere riprotetti, ieri sera lamentavano di non avere avuto adeguata assistenza.

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