Roma, Milano e Napoli: c'è una exit strategy per il dopo-Aeroitalia. Contatti con SkyAlps

Roma, Milano e Napoli: c'è una exit strategy per il dopo-Aeroitalia. Contatti con SkyAlps
Roma, Milano e Napoli: c'è una exit strategy per il dopo-Aeroitalia. Contatti con SkyAlps
di Martina Marinangeli
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Domenica 28 Gennaio 2024, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 12:12

ANCONA - «La continuità territoriale è un servizio pubblico, un risultato storico per le Marche che vogliamo difendere». Queste parole, il governatore Francesco Acquaroli le ha pronunciate lo scorso 5 gennaio, nella fase più cruenta dello scontro tra Aeroitalia (la compagnia che i voli di continuità li opera) e Atim. Una guerra che ora ha visto aprirsi anche un fronte legale con il decreto ingiuntivo esecutivo da 305mila euro contro l’Agenzia regionale per il Turismo, chiesto e ottenuto da Aeroitalia, per il mancato pagamento della prima tranche da 250mila euro del contratto di marketing da 750mila euro totali.

Due storie diverse

Ma il governatore ha sempre tenuto a precisare che la continuità territoriale, ottenuta dopo un lunghissimo e molto complicato iter, non c’entra niente con questa querelle e il servizio verrà mantenuto.

Aeroitalia ha già annunciato di volersene andare dalle Marche il prima possibile, ma il bando con cui si è aggiudicata le rotte per Roma Milano e Napoli non glielo consente fino al 1° ottobre, con preavviso di 6 mesi (dunque non oltre marzo). Ma fuori dai radar si starebbe già lavorando per il dopo-Aeroitalia con una triangolazione tra Regione, Ministero delle Infrastrutture e Enac per riuscire a portare nell’operazione un’altra compagnia aerea.

Le opzioni

Come? Le strade sono sostanzialmente due: la prima - e più semplice - prevede che ci sia già un vettore disposto a subentrare alle stesse condizioni attuali. E cioè con compensazioni finanziarie massime nel triennio pari a 5.546.438 euro per la rotazione Ancona-Roma, 9.467.117 euro per Ancona-Milano e 5.234.234 euro per Ancona-Napoli. In questo scenario, l’Enac potrebbe limitarsi a fare una rapida ricerca di mercato per ottenere manifestazioni pubbliche di interesse e poi affidare le rotte per le vie brevi, così da garantire la continuità del servizio. Se al bando di giugno 2023 non avesse partecipato solo Aeroitalia, sarebbe addirittura bastato far scorrere la graduatoria.

Il potenziale interesse

Così non è stato, dunque la manifestazione di interesse è necessaria, ma sapendo già ora che c’è qualcuno disposto a subentrare, la strada sarebbe spianata. E su questo a Roma sembrano ottimisti: il nome che circola con più insistenza è quello di SkyAlps, compagnia regionale italiana con hub all’aeroporto di Bolzano che opera già la continuità territoriale sulla rotta Crotone-Roma. Ma siamo ai primi abboccamenti. E se alla fine questo interessamento iniziale si risolvesse in un nulla di fatto, si dovrebbe percorrere la seconda strada: quella che punta a rendere più appetibile il bando per invogliare un numero maggiore di compagnie aeree a partecipare. E lo si può fare solo aumentando le risorse di Stato e Regione per la compensazione finanziaria. Va detto che per ottenere la continuità territoriale abbiamo dovuto pazientemente attendere le valutazioni di Bruxelles sulla rispondenza dell’operazione alla normativa sugli aiuti di Stato: alzare troppo l’asticella del finanziamento pubblico potrebbe implicare un nuovo passaggio con la Commissione europea. Cosa che dilaterebbe i tempi, con il rischio di finire lunghi sulla deadline del 1° ottobre. Ma alle latitudini dorica e romana non sembrano preoccupati per questo scenario: per un ritocco delle cifre non eccessivo - ma sufficiente ad attirare l’interesse di più vettori - basterebbe una notifica all’Ue che, sì, dovrebbe dare il via libera, ma i tempi sarebbero più rapidi. L’amministratore delegato di Aeroitalia Gaetano Francesco Intrieri ha a più riprese affermato che la continuità territoriale nelle Marche, alle condizioni attuali, non è sostenibile. È davvero così? Domanda in cerca di una risposta. Urgente.

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