Atim-Aeroitalia, piano marketing di due righe (per un costo di 750mila euro)

L’accordo iniziale: il logo Let’s Marche solo su una fusoliera e una pagina web

Atim-Aeroitalia, piano marketing di due righe (per un costo di 750mila euro)
Atim-Aeroitalia, piano marketing di due righe (per un costo di 750mila euro)
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 27 Gennaio 2024, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 08:01

Quanto costa far applicare un maxi tatuaggio sulla livrea di un Atr e utilizzare lo spazio di una pagina web? La bellezza di 750mila euro, l’importo che l’agenzia regionale per il turismo Atim era disposta a pagare ad Aeroitalia per veicolare la sua campagna di promozione Let's Marche quando il direttore Marco Bruschini, il 31 luglio scorso, firmò il contratto di servizi di marketing con la compagnia aerea che s’era appena aggiudicata i voli di continuità territoriale dal Sanzio.

 

I mercati internazionali

Colpisce, di quel contratto ora al centro di una disputa giudiziaria, l’esiguità della parte dedicata al piano marketing «volto alla promozione sui mercati internazionali del territorio delle Marche e del logo “Let’s Marche”», il claim scelto dalla Regione per attirare turisti anche dall’estero utilizzando il volto (allora) popolarissimo del ct Roberto Mancini.

Il piano marketing, che dovrebbe essere il cuore dell’accordo, veniva relegato all’ultima pagina e liquidato in due righe e spicci. Punto primo: «Pagina sul sito web Aeroitalia dedicata a Let's Marche», i cui contenuti peraltro «devono essere consegnati da Atim», cioè da chi paga per il servizio. Punto secondo: «logo di Let’s Marche sulla fusoliera dell’Atr 72/600 YR-ACA per 12 mesi».

In pratica per 750mila euro (più Iva o compresa, dipende dalle versioni dei due contendenti) la compagnia guidata dall’ad Gaetano Intrieri avrebbe decorato con il simbolo della campagna “Let's Marche” uno dei velivoli utilizzati per i voli dal Sanzio verso Milano, Roma e Napoli e messo a disposizione di Atim una pagina (senza doversi preoccupare dei contenuti) del proprio sito internet. «Era solo una base di partenza, poi avremmo dovuto dettagliare meglio il piano marketing», aveva provato a spiegare Bruschini, davanti a comprensibili perplessità, nella conferenza stampa tenuta il 5 gennaio al Sanzio per dare la sua versione sul contratto saltato con Aeroitalia.

In realtà il piano marketing di due righe, davvero scarno per un accordo che impegnava risorse pubbliche per 750mila euro, è quello che compare nell’unico contratto firmato da Atim e Aeroitalia, depositato dai legali della compagnia aerea, insieme alla prima fattura inevasa da 250mila euro più Iva, al tribunale civile di Roma per ottenere il decreto ingiuntivo (da 305mila euro) che l'Atim si è visto notificare giovedì. Perché l’integrazione del piano marketing, che lo rendeva effettivamente più credibile, figura soltanto in una seconda proposta contrattuale che il direttore di Atim Bruschini invia tramite pec ad Aeroitalia, rilanciando l’offerta a un milione di euro, il 23 ottobre, dopo le prime grane per la fattura insoluta. Proposta a cui Aeroitalia non ha neanche risposto.

I poggiatesta

In quell’ipotesi di contratto di fornitura di servizi, il piano marketing era più articolato. Oltre al logo di “Let’s Marche” sull’aereo usato sulle rotte da e per Ancona e alla pagina web dedicata alle località turistiche delle Marche sul sito di Aeroitalia, il contratto prevedeva che il logo fosse esposto anche «su giornali e cartellonistiche che Aeroitalia utilizzerà per promuovere le destinazioni da e per l’aeroporto di Ancona» e contemplava l’utilizzo sugli aerei di «poggiatesta con logo Aeroitala-Let’s Marche». Quel secondo contratto però, come ha ricordato Bruschini incolpando Aeroitalia per non averlo neanche preso in considerazione, «è nato già morto».

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