MONTE URANO - La famiglia Lenoci le definisce «incongruenze nella convenzione tra scuola e azienda». E le indagini, concluse con un avviso di garanzia per omicidio stradale, secondo i familiari e l’avvocato del foro di Trani Felice Petruzzella (il terzo incaricato dalla famiglia) presenterebbero delle lacune.
La strategia
Da qui un esposto-querela per far emergere alcuni elementi contenuti negli atti dell’indagine ma, evidentemente, non sufficienti per la Procura di Ancona per ravvisare altri reati.
E dall’esame di tale documentazione e degli atti dell’indagine, i familiari e il loro legale ritengono che ci sarebbe altro sul quale bisognerebbe fare piena luce e accertarne le responsabilità. Responsabilità evidenti per la famiglia, che fin dall’atto di chiusura indagini si è dichiarata insoddisfatta dell’esito finale.
I Lenoci si aspettavano che oltre all’autista del mezzo sul quale viaggiava loro figlio Giuseppe, anche alla scuola o all’azienda presso la quale loro figlio stava svolgendo l’alternanza scuola-lavoro, se non ad entrambi i soggetti, sarebbero state imputate delle responsabilità sull’accaduto. Cosa che invece la Procura di Ancona non ha ravvisato, almeno fino a questo momento.
Il futuro
L’esposto-querela avrebbe proprio questo obiettivo: evidenziare alcuni elementi per accertare altre responsabilità. E avere delle risposte sul perché Giuseppe è morto a 120 chilometri di distanza dal luogo dello stage. Se il suo tutor era con lui. E altri interrogativi per i quali i familiari chiedono una risposta.