Fermo, nonna Italia a 90 anni si lancia con il paracadute: «Che emozione, panorama da urlo. Il prossimo quando ne compio 100»

La signora Italia a 90 anni si lancia con il paracadute: «Che emozione, panorama da urlo»
La signora Italia a 90 anni si lancia con il paracadute: «Che emozione, panorama da urlo»
di Lorenzo Attorresi
3 Minuti di Lettura
Martedì 18 Luglio 2023, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 16:00

FERMO - Ama il Burraco («Mantiene il cervello allenato»), ha appena rinnovato la patente di guida («Anche se sono arrabbiata con le Poste, non riesco a riceverla») e soprattutto va pazza per gli sport estremi, il volo in particolare. Per questo, alla veneranda età di 90 anni compiuti il mese scorso, s’è voluta concedere un regalo speciale: un lancio con il paracadute.

Esperienza adrenalinica che farebbe sbiancare la maggior parte dei giovincelli, non lei, la cui carta d’identità recita 1933.

E’ la storia della signora Italia Melli, nata a Castelplanio, residente ad Ancona (abita vicino a piazza Ugo Bassi), che ha scelto l’aviosuperficie di San Marco le Paludi (Fermo) per trascorrere la sua domenica da brivido.


Il lancio


Weekend da urlo per lei. «Un’emozione che non si può esprimere a parole», il commento dopo essere atterrata in tandem con l’istruttore Antonio Nardelli. Batticuore da prima volta, anche se Italia era al quarto lancio tandem (ossia di coppia) in “carriera”, come testimoniano i suoi appunti custoditi gelosamente in casa.

«L’esordio? Ottobre 2001, a Piane di Falerone. Mio figlio non sapeva niente e si arrabbiò. Avevo già 68 anni ed ero stata sempre attratta dal volo. Le altre esperienze le ho realizzate a San Marco le Paludi rispettivamente nell’aprile 2007, nel giugno 2012 e domenica scorsa. Ho iniziato tardi? Sì, da giovani i soldi servono per altre cose – ha raccontato la signora Italia -. Avessi potuto avrei partecipato anche al corso di paracadutismo (per lanciarsi in modo individuale, ndr). Le soddisfazioni sono arrivate dopo, una proprio nell’ultimo weekend: sono riuscita infatti a far lanciare tre generazioni contemporaneamente… Mi hanno seguito mio figlio Roberto e i miei due nipoti, Giacomo di 29 anni e Viola di 22, studentessa a Lisbona. Ho rotto il ghiaccio io, poi si sono lanciati tutti gli altri. E’ bello, la famiglia mi sostiene ed apprezza la mia passione. Loro abitano a Latina, sono tornati nelle Marche appositamente per questa esperienza da fare tutti assieme. E’ stato stupendo».

Si emoziona, Italia, ma mantiene una lucidità da far invidia. «Voglio ringraziare il signor Achille che ha pilotato l’aereo dal quale ci siamo lanciati e il mio istruttore Antonio, è stato bravo e paziente. Cosa ci dicevamo in volo? Mi chiedeva se ero soddisfatta. Siamo andati in discesa libera fino a 1.500 metri dal suolo, poi Antonio ha aperto il paracadute grande e siamo dondolati sino a terra. Il panorama era eccezionale, si percepisce l’immensità dello spazio. Sono esperienze che bisogna vivere, ma consiglio di farle solo a chi se la sente, non bisogna dimostrare niente a nessuno». 


Le passioni


Insomma, si può essere giovani anche a 90 anni. «Ho tanti amici ed amiche, sono tutti contenti per me e mi hanno fatto i complimenti. Mio marito è mancato 10 anni orsono, nel 1942 in tempo di guerra faceva parte dell’aviazione e forse ha condizionato anche me (sorride, ndr). Il segreto per mantenersi vivi? Amare la vita e il prossimo. Io ero una impiegata amministrativa alla provincia di Ancona, in pensione ho iniziato a girare il mondo. Prossima tappa? In Cornovaglia, Regno Unito, nella terra di Re Artù, perché le favole aiutano a sognare e a vivere. E il quinto lancio col paracadute? Appena compirò cento anni». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA