Case di comunità, c’è l’ok a 4 sedi: «Stop al nodo dei medici di base»

Case di comunità, c’è l’ok a 4 sedi: «Stop al nodo dei medici di base»
Case di comunità, c’è l’ok a 4 sedi: «Stop al nodo dei medici di base»
di Sonia Amaolo
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Domenica 17 Marzo 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 12:32

FERMO Case di comunità, quattro nuovi presidi nel Fermano, Sant’Elpidio a Mare presa a riferimento con i medici di famiglia in prima linea. Si è parlato di sanità al Polo Gigli di Porto Sant’Elpidio ieri mattina. Cna Pensionati di Fermo ha messo in fila i vertici: il direttore dell’Ast Roberto Grinta, il segretario regionale del sindacato dei medici Fimmg Paolo Misericordia, Giorgio Tabarroni del sindacato Snami, l’assessore regionale all’Edilizia ospedaliera Francesco Baldelli. Ha tirato le conclusioni il segretario nazionale Cna Pensionati Mario Pagani. A rompere il ghiaccio è stato Luigi Silenzi, presidente Cna Pensionati Fermo che ha messo sul tappeto tutti i problemi, a partire dalla carenza di fondi e di medici.

La fase

«Il sistema del welfare sociale sanitario va rivisto» dice in premessa il presidente Cna Marche Paolo Silenzi.

Il sindaco Massimiliano Ciarpella fa notare che «le strutture devono essere operative, il percorso è avviato con la casa della comunità, le risorse scarseggiano ed è fondamentale il lavoro di rete, la questione sociale va affrontata con tutti gli attori in campo». Silenzi esordisce dicendo che «la sanità non regge più, il ruolo delle case di comunità è centrale, ma bisogna coinvolgere i medici di famiglia, come è stato fatto a Sant’Elpidio a Mare. Nel Fermano si prevedono 4 case di comunità: Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Fermo e Petritoli, con 9 milioni che la Regione intende investire, chiediamo un cronoprogramma». A Sant’Elpidio a Mare funziona, nell'ex ospedale c'è il punto di primo intervento con 20 posti letto e 10 medici al lavoro. Grinta rilancia con il decreto ministeriale 77 per cui «il piano esecutivo ha permesso di fare una riorganizzazione sul territorio - dice - perché da qui ai prossimi anni la patologia nell’età avanzata aumenterà e l’impatto economico che potremmo avere è superiore al finanziamento che abbiamo per l’assistito».

Misericordia porta il caso elpidiense: «Potrebbe essere un esempio da riprodurre, siamo in una fase nuova e stiamo riorganizzando la medicina generale, ci saranno novità con il sistema delle aggregazioni funzionali territoriali, con nuove squadre di medici di famiglia per l’assistenza primaria, la gestione del paziente cronico più organizzata e soluzioni per sgravare il pronto soccorso». Baldelli ricorda che «c’è stato un passo in avanti in Regione rispetto al pregresso che ha squalificato la sanità marchigiana» e nel Fermano, ora che partono gli ospedali di Campiglione e Amandola e in teoria dovrebbero azzerarsi anche le distinzioni tra Comuni della costa e dell’entroterra.

Il tempo

«Non possiamo mettere le lancette dell'orologio indietro – dice Baldelli – ma lavoriamo giorno dopo giorno per rimediare agli errori del passato, tra cui la mancata programmazione nella formazione del personale medico e sanitario. Il percorso è lungo ma la rotta è tracciata». Giancarlo Sperandio, presidente Cna Pensionati Marche conclude sostenendo che il problema «non è solo delle Marche ma riguarda tutta l'Italia. Sulle case di comunità stiamo approfondendo, ci puntiamo molto».

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