Avis Fermo, le donazioni sono in crescita: «Dobbiamo puntare sui giovani». Ma restano i disagi nei Sibillini per la chiusura del centro raccolta

Avis Fermo, le donazioni sono in crescita
Avis Fermo, le donazioni sono in crescita
di Chiara Morini
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Domenica 31 Dicembre 2023, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 15:35

FERMO Quello che si chiude è stato un anno positivo per l’Avis provinciale di Fermo: sono cresciuti donazioni e donatori, rispettivamente del 4% e del 5%, le prenotazioni dei donatori, anche queste del 5%, e sono calate le chiusure dei centri di raccolta, 8 in meno rispetto al 2022. Per questo motivo il presidente provinciale, Elena Simoni, ha tenuto a «ringraziare i donatori e tutti coloro che si impegnano per promuovere il dono, e anche chi lavora nelle varie strutture. Si chiude un anno positivo, sul quale però pesano, negli ultimi due mesi, un medico andato via e uno che andrà a breve. Se mancano i medici diventa tutto più difficile e bisogna chiudere i centri periferici». 

Il punto

Cosa capitata, in particolare, a quello di Sant’Elpidio a Mare che è stato chiuso per lavori all’edificio e che forse riaprirà a gennaio. Nel frattempo i donatori elpidiensi stanno andando a Fermo. «Stiamo cercando di avvicinare i giovani – ha spiegato il presidente Avis di Sant’Elpidio a Mare, Sandro Birilli – delle 20 donazioni nuove 4 sole erano giovani». Altro problema non da poco sono stati i contagi da Covid e influenza, tanti, che hanno colpito tanto i donatori quanto le loro famiglie, creando un inevitabile rallentamento. «Anche i donatori – ha detto Simoni – che sono andati in zone dell’Italia, come Roma, dove c’è la Dengue, sono stati temporaneamente sospesi per una ventina di giorni». Un problema rimane la chiusura del centro di raccolta dei Sibillini, come ha evidenziato Simoni: «Chiuso dal sisma del 2016, la raccolta avviene nei container, con disagi, in inverno, per i donatori.

Grinta prima, e poi Gentili, ci hanno detto che non si tarderà ad avere la nuova struttura». Nel 2023 l’Avis ha organizzato diverse iniziative per promuovere le donazioni, soprattutto tornei vari e la passeggiata in rosa, tornando anche nelle scuole. Serve parlare ai giovani, perché se i dati sono positivi, ce n’è uno, in particolare, in rosso, che riguarda le donazioni dei giovani: nella fascia di età 18-25 quest’anno hanno donato 33 ragazzi (maschi) in meno. «Loro, i giovani – ha spiegato Simoni – hanno il privilegio di una buona salute».

In linea con i dati regionali

L’andamento delle donazioni di sangue nella provincia di Fermo è in linea con quanto accade nel resto della regione. «Nelle Marche – ha detto il vicepresidente Avis regionale Giovanni Lanciotti – abbiamo ceduto 2mila sacche fuori regione per aiutare l’autosufficienza nazionale. Bisogna sensibilizzare alle donazioni, che poi l’Avis raccoglie, ma si deve anche far capire che dall’altra parte se ne deve fare un buon uso, e migliore. Cosa che nell’anno che si chiude è stato fatto. Per uso migliore intendo che non si deve sprecare». Quanto al dato del calo delle donazioni tra i giovani Lanciotti dice che «bisogna forse comunicare meglio». I donatori sono volontari e il dottor Gaetano Massucci, presidente Avis di Petritoli, ha evidenziato come «il dopo Covid ha fatto un po’ calare il volontariato, ma noi teniamo. Bisogna fare promozioni diverse ».

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