L’allarme di Avis Marche: «A Torrette mancano i tecnici, intervenite, o addio al sangue»

«All’officina regionale devono essere 10, ma sono 7. Andiamo incontro anche a carenze di farmaci salvavita fatti con il plasma»

L’allarme di Avis Marche: «A Torrette mancano i tecnici, intervenite, o addio al sangue»
L’allarme di Avis Marche: «A Torrette mancano i tecnici, intervenite, o addio al sangue»
di Martina Marinangeli
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Sabato 10 Febbraio 2024, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 11:30

ANCONAUna falla nel cuore pulsante del sistema sanitario regionale. Le carenze di personale nei vari reparti ospedalieri sono un problema cronico che sta mettendo fortemente sotto stress l’operatività dei nosocomi. Ma c’è un reparto in particolare che, se non adeguatamente coperto in termini di risorse umane, rischia di travolgere, in un drammatico effetto domino tutti gli altri.

L’emergenza

Parliamo dell'officina regionale per la lavorazione di sangue e plasma provenienti dai Centri Trasfusionali di tutte le Marche, operativo all’interno dell’Azienda ospedaliero universitaria di Torrette. «È in gravi difficoltà - lancia l’allarme Daniele Ragnetti, presidente di Avis Marche -: mancano i tecnici e, per questa ragione, la lavorazione e la gestione del sangue e del plasma raccolti sono fortemente rallentati».

Nello specifico, spiega il presidente dell’Associazione volontari, i tecnici deputati a questo fondamentale compito dovrebbero essere dieci, «ma al momento ce ne sono solo sette in servizio».

Le conseguenze

L’officina regionale è il centro nevralgico del sistema delle trasfusioni: qui convergono il sangue e il plasma di tutti i Centri Trasfusionali localizzati nelle Marche per essere lavorati. Poi il sangue viene distribuito agli ospedali per essere utilizzato nelle trasfusioni, mentre il plasma viene inviato all’azienda Takeda per farne farmaci salvavita. Dunque se l’officina s’inceppa, è l’intero meccanismo a smettere di funzionare, con conseguenze disastrose. «È urgente dare una soluzione al problema per evitare di ridurre pesantemente la raccolta - il monito di Ragnetti - e non andare incontro a carenze di sangue e di medicinali plasmaderivati, oggi sempre più necessari per la cura e la vita di tante persone». Il presidente dell’Avis bacchetta i vertici regionali: «L'attuale immobilismo degli organi decisori e organizzativi è allo stato delle cose disarmante di fronte ad una situazione i cui effetti dannosi potrebbero essere devastanti con il passare del tempo». Gli interlocutori vanno dal direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Torrette Armando Gozzini, al capo del dipartimento Salute Antonio Draisci, fino all’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. «Il problema, infatti, non riguarda solo Torrette, ma investe tutta la sanità», che dai delicati ingranaggi del sistema trasfusionale dipende. «Siamo progressivamente costretti a ridurre la raccolta di sangue e plasma, ma nel momento in cui le cose iniziano ad andare al contrario, poi è difficile tornare indietro». E l’effetto domino sarebbe devastante.

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