MACERATA - Più di un anno per la mammografia. Liste addirittura chiuse per l’ecocolordoppler agli arti inferiori. Un mese di attesa - e per di più andando da Porto Recanati all’ospedale di Cagli - per una risonanza magnetica richiesta per una sospetta rottura del crociato. Prenotare una visita, che sia essa urgente o necessaria alla prevenzione, si trasforma puntualmente in un’odissea dove il mare in tempesta del Servizio sanitario nazionale porta l’utente di fronte a un bivio: attendere liste interminabili a scapito della propria salute o metter mano al portafogli - per chi può permetterselo - e passare in intramoenia.
La denuncia
L’ultima denuncia arriva da Francesca Pavani, una donna di Porto Recanati che racconta i numerosi tentativi fatti per la prenotazione di diversi esami che si concludono sempre allo stesso modo: il riferimento al privato a pagamento. «Cominciamo dalle urgenze - dice -.
«Dopo i 45 anni la Regione istituisce lo screening gratuito con cadenza biennale attraverso la mammografia. Benissimo. Peccato che la mammografia viene raccomandata dai medici specialisti annualmente e sempre accompagnata dall’ecografia, perché disgiunte non servono a nulla. Quindi, per prenotare l’ecografia si ripresentano gli stessi problemi dei tempi di attesa: non si trova posto lo stesso giorno ed è a pagamento. Hai vinto due giri all’ospedale invece che uno solo».
L’anticipo
La donna cerca quindi di prenotare con largo anticipo, da novembre 2023 per settembre 2024. Ma anche qui c’è l’inghippo: «Il primo operatore mi dice di riprovare a gennaio. Il secondo per l’ospedale di Civitanova trova disponibilità a febbraio 2025. Certo, potrei scegliere un altro ospedale, ma i tempi di attesa non si riducono, e poi il mio storico è a Civitanova». Il calvario non finisce qui: «A dicembre necessitavo di una visita ginecologica in tempi rapidi, ma anche in quel caso mi è stato proposto di attendere diversi mesi, per cui ho risolto sempre con il canale privato: in tre giorni avevo l’appuntamento per 105 euro. Mia madre da settembre sta cercando di prenotare una ecocolordoppler agli arti inferiori, e le liste sono chiuse: non ti propongono nemmeno una data».
Le lettere
Le sue disavventure sono finite - tramite una lettera - anche sul tavolo dell’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, e degli Uffici relazioni con il pubblico delle Ast di Ancona e Macerata. Al di là della sua personale esperienza, la paziente chiede infatti di capire «dove sia il nodo del problema. Perché ci sia questo divario di disponibilità tra prestazioni del Servizio sanitario nazionale e quelle a pagamento, perché non venga garantito il rispetto dei tempi di attesa. Servono un cambio di rotta e una presa di responsabilità da parte della Regione».