Lube Civitanova, Coppa amara. Vince Galati, prima sconfitta (al tie-break) in Champions. Blengini: «Imprecisi in battuta e ricezione»

Lube Civitanova, Coppa amara. Vince Galati, prima sconfitta (al tie-break) in Champions.
Lube Civitanova, Coppa amara. Vince Galati, prima sconfitta (al tie-break) in Champions.
di Gianluca Pascucci
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Mercoledì 10 Gennaio 2024, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 16:13

Galati - Civitanova 3-2

ARCADA GALATI: Mihalescu ne, Woch 7, Butnaru 10, Toman (L), Gergye 21, Aldea ne, Lescov, Lopes 1, Bala 2, Nikula 21, Karimisouchelmaei 3, Cristudor (L) ne, Hamacher 9, Talpa. All. Stancu.

CUCINE LUBE CIVITANOVA: Chinenyeze 11,Thelle, Balaso (L), Lagumdzija 21, Nikolov 19,Diamantini, De Cecco 1, Bottolo 5, Yant 13, Bisotto ne, Zaytsev 2, Anzani 2, Larizza 1. All. Blengini.

ARBITRI: Schimpl (SVK), Rogic (SRB).

PARZIALI: 21-25, 25-23, 25-20, 16-25, 15-10

NOTE: Galati: battute sbagliate 23, ace 8, muri 12, attacco 49%, ricezione 48%. Civitanova: bs 23, ace 6, muri 12, attacco 57%, ricezione 36%.

GALATI «Le sconfitte non sono mai indolore». Attacca così Chicco Blengini dopo l’ennesimo giro sull’ottovolante della sua squadra. A dir la verità in Champions la Cucine Lube aveva, fino a ieri, vinto sempre per 3-0 conquistando con due turni di anticipo l’accesso ai quarti di finale. Ed invece ieri a Galati, contro l’ultima in classifica, dopo aver vinto il primo set  la squadra civitanovese si è disunita, subendo oltre modo la reazione dei padroni di casa bravi e motivati, giocando contro uno dei club più prestigiosi d’Europa, tanto da conquistare il tie-break. Sconfitta indolore se si guarda all’accesso ai quarti, quanto fastidiosa perché macchia il cammino dei cucinieri in Europa. Sconfitta fastidiosa che getta ombre anche sulle sicurezze che si pensava la squadra avesse con la formula senza il vincolo del numero di italiani in campo da rispettare come in Superlega.

Ed invece senza Zaytsev, unico che sa ricevere tra i quattro schiacciatori a disposizione di coach Blengini in questa stagione, la Lube fa fatica. E tanta. Altro capitolo è quello della motivazione ma se non si hanno i giusti stimoli quando si gioca in Superlega o in Europa è bene cambiare mestiere. Dopo aver vinto il primo parziale la Lube ha subìto la reazione dei padroni di casa trascinati dall'opposto Nikula e dallo schiacciatore Gergye, illudendosi, con la conquista del quarto parziale di aver domato i padroni di casa che hanno dominato al tie break.

Il commento

«Avevamo già raggiunto matematicamente il primo posto nella Pool E, ma se noi vogliamo progredire dobbiamo anche migliorare nella capacità di approcciare e interpretare questo tipo di gare. In realtà nel primo set, pur con qualche errore di troppo in battuta, lo abbiamo gestito bene – ha ammesso a fine match uno sconsolato Blengini - poi ci siamo concessi qualche frenata di troppo difendendo poco, battendo senza forzare per evitare di sbagliare tante battute come nel primo set. Non ci sono partite che si portano a casa con l’acceleratore al minimo, soprattutto in trasferta. Squadre come Galati giocano col braccio sciolto se incontrano rivali blasonate, lo sappiamo. Siamo stati imprecisi tecnicamente in battuta e ricezione, poi da un certo punto abbiamo tentennato anche in difesa. Non ci siamo espressi bene ed è un peccato. Se in campo non hai la giusta cattiveria agonistica, soffri e si è visto».

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