FANO - Anastasiia tornerà alla sua terra d’origine e là, appare ormai più che probabile, sarà celebrato il suo funerale. Nella giornata di ieri erano attesi a Fano, in arrivo dall’Ucraina, gli indumenti per la vestizione della salma. Ora che è stata eseguita l’autopsia, i familiari della cameriera ventitreenne uccisa a coltellate possono concentrarsi sui dolorosi preparativi per l’ultimo saluto.
La sepoltura nella città natale
La madre Elina, la sorella e una cugina della giovane donna sono a Fano ormai da alcuni giorni e sembrano decise a riportarla nella città natale di Uzhorod, al confine con l’Ungheria e la Slovacchia.
Ieri la guida spirituale della comunità ucraina, il padre ortodosso Volodymyr Medvid, era a Fano, in attesa di confrontarsi con le familiari di Anastasiia. Nel primo pomeriggio si attendeva inoltre che fosse rilasciato il certificato di morte, necessario per consentire anche al padre di Anastasiia di raggiungere Fano dall’Ucraina. Pur continuando la propria vita a Uzhorod, città che finora non è stata investita dalla guerra, e anche non essendo un militare, il genitore di Anastasiia non può lasciare il Paese senza un motivo comprovato e molto serio, come tutti gli adulti ucraini in questo momento. L’uomo vorrebbe essere a Fano per stare vicino alla famiglia e aiutarla nella pratica per la richiesta di affido riguardante il nipotino.
Un bambino di 2 anni che Anastasiia ha avuto dal marito Amrallah Mustafa Alashrj, quarantaduenne di origini egiziane, ora in carcere a Bologna per l’accusa di avere ucciso la moglie nella casa di via Trieste in cui hanno vissuto insieme. Alashrj si difende sostenendo di essere stato aggredito. Assistite dall’avvocato Roberta Giuliacci, la madre e la sorella di Anastasiia hanno chiesto al Tribunale dei minori ad Ancona che sia revocata la patria potestà di Alashrj, per ottenere l’affido del nipotino. Al termine dell’udienza, martedì scorso, il giudice si è riservato di prendere la decisione, che è attesa nelle prossime ore.
Iniziative contro la violenza
Proseguono intanto a Fano le iniziative che danno seguito alla Giornata contro la violenza sulle donne. Il Cante di Montevecchio, riferimento regionale del progetto Airone (riguarda i figli delle vittime di femminicidio) ha esposto un pannello commemorativo di Anastasiia e di tutte le donne uccise nel 2022. Il Soroptimist di Fano aderisce invece a una campagna internazionale ed è impegnato a distribuire fino al 10 dicembre, in pubblici esercizi, negozi, scuole, ambulatori medici e studi professionali, volantini o locandine sui segnali rivelatori di una relazione tossica. Oggi alle 10.30, in piazza 20 Settembre, l’evento lampo (flash mob) intitolato Uomini in scarpe rosse, a cura di Ente Carnevalesca e Associazione Teatro LaVanda.