Emergenza Covid: agli ingressi del Comune arrivano i totem per misurare la febbre

Pesaro, emergenza Covid: agli ingressi del Comune arrivano i totem per misurare la febbre
Pesaro, emergenza Covid: agli ingressi del Comune arrivano i totem per misurare la febbre
di Letizia Francesconi
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Mercoledì 11 Novembre 2020, 09:34

PESARO - All’ingresso del Palazzo comunale e nelle sedi distaccate, utenti e personale dipendente troveranno dalle prossime settimane dei totem fissi per la rilevazione della temperatura, in funzione anti Covid e per contingentare gli accessi esterni.

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E’ questo quanto previsto dal nuovo protocollo di sicurezza e accesso ai servizi pubblici, presentato ieri nell’incontro in videoconferenza fra Amministrazione e referenti sindacali per il settore del pubblico impiego Cgil, Cisl e Uil Fpl, in vigore fino al termine dell’emergenza sanitaria.

La responsabile dell’ufficio Governance e Personale, Paola Nonni ha garantito tempi celeri per adeguare spazi comuni, uffici e ingressi alle nuove norme previste dal Ministero della Salute.

Tempi celeri

Confermata la modalità di lavoro in smartworking ma è previsto anche un piano B, al termine dello stato di emergenza per introdurre il lavoro agile meglio conosciuto come telelavoro.

Parti sociali, che si dicono soddisfatte dell’attenzione che il Comune di Pesaro ha per la sicurezza, mentre criticità e problematiche permangono ancora per il Comune di Fano, che invece è in ritardo sulla definizione del Protocollo di sicurezza. Termoscanner: prima di accedere all’ufficio del sindaco, alle segreterie degli assessori, ai luoghi comuni, come la sala del consiglio comunale e a tutti gli altri uffici aperti al pubblico, collocati anche in sedi distaccate l’Amministrazione è pronta a fare installare totem digitali per la rilevazione della temperatura. E’ stato anticipato alle parti sociali l’arrivo dei primi dispositivi fissi, già dalla prossima settimana, uno per ogni punto di accesso dal Palazzo centrale alle distaccate. Il termoscanner digitale rileverà la temperatura e nel caso superi i 37.5 gradi il display si colorerà di rosso ed emetterà un suono. Significa che l’utente esterno viene segnalato e non può accedere, anche nel caso di appuntamento già programmato all’interno degli uffici. La stessa modalità vale per il personale in forza che non potrà prendere servizio.

Doppia funzione

Una doppia funzione questa, a garanzia del personale dipendente e per evitare che il virus circoli all’interno. Definito anche l’iter che scatta per quel personale che presenta sintomi sospetti: il dipendente dovrà avvisare l’ufficio Personale e il proprio dirigente, poi contattare il medico di base. Le reazioni: «Anche nel settore dei servizi Demografici con apertura al pubblico – commenta a caldo Maria Grazia Tiritiello, referente Uil Funzione Pubblica – è stato fatto a nostro avviso un buon lavoro, cercando di privilegiare l’accesso solo su appuntamento, agevolando e potenziando il metodo delle pratiche on line». Dello stesso parere anche Vania Sciumbata (Fp Cgil) e Francesco Todaro(Fp Cisl). «Si chiede ora all’Amministrazione – precisa Sciumbata – di attivare uno screening cadenzato che preveda test sierologici a cui sottoporre il personale della polizia locale, dello stato civile, anagrafe e servizi educativi. E’ vero che parliamo di una procedura che ha un costo per l’ente pubblico, ma si potrebbe pensare ad una convezione adeguata con un laboratorio privato». 

Le disposizioni

Le nuove disposizioni di accesso in sicurezza per il servizio anagrafe andranno invece in vigore dal prossimo 30 novembre come disposto dal dirigente del servizio, Gianni Galdenzi. Il nuovo orario del personale dei Servizi demografici e anagrafe sarà spalmato su cinque giornate lavorative per tre settimane e con due rientri pomeridiani previsti per il martedì e il giovedì. Sarà invece organizzato su sei giornate lavorative per la quarta settimana da lunedì a sabato. Si garantirà così l’apertura al pubblico su appuntamento nella giornata del sabato mattina per le pratiche anagrafiche e di stato civile. Accolte dall’Amministrazione in questo modo le richieste che da mesi già portavano avanti le parti sociali.

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