Francia, il direttore dell'ospedale di Parigi: «Cancellare le feste di Natale e Capodanno, rischio terza ondata»

Francia, il direttore dell'ospedale di Parigi: «Cancellare le feste di Natale e capodanno, rischio terza ondata»
Francia, il direttore dell'ospedale di Parigi: «Cancellare le feste di Natale e capodanno, rischio terza ondata»
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Martedì 10 Novembre 2020, 17:30 - Ultimo aggiornamento: 17:41

La Francia è entrata in lockdown per frenare la diffusione del virus Covid-19 a fine di ottobre. Nell'occasione il presidente Macron aveva dichiarato che tali restrizioni avrebbero potuto portare a una riduzione del tasso di infezione tale da consentire alle famiglie di trascorrere il Natale insieme. Parole che - tra l'altro - sono state riprese anche dal premier Conte durante uno dei suoi annunci sull'entrata in vigore del Dpcm. 

Tuttavia secondo Juliet Lenglet - direttore dell'ospedale di Parigi - le celebrazioni di Natale e Capodanno per quest'anno dovrebbero essere annullate. Il timore è che possano portare a un nuovo picco di infezioni da coronavirus rendendo vano lo sforzo di queste settimane e aprendo di fatto la strada ad una eventuale terza ondata di contagio. «Potrebbe finire come un gigantesco ammasso intergenerazionale che potrebbe essere all'origine di una potenziale nuova terza ondata», ha dichiarato. 

IMPRENDITORI CHIEDONO RAPIDA RIAPERTURA NEGOZI

I negozi cosiddetti «non essenziali» devono poter riaprire al più presto, malgrado il nuovo lockdown contro il coronavirus decretato dalla Francia: questo l'appello lanciato oggi dai leader di due organizzazioni imprenditoriali di Parigi, il Medef, equivalente transalpino della Confindustria e il Cpme. «La giusta soluzione è riaprire tutti i negozi il più rapidamente possibile»; dichiara il numero uno del Medef, Geoffroy Roux de Bézieux, intervistato dal quotidiano Le Monde. Per lui, «non si può passare il mese di dicembre con i negozi chiusi. Sarebbe uno tsunami economico».

De Bézieux sottolinea tuttavia che questa eventuale riapertura va accompagnata da misure sanitarie «più rigide». «Se non riapriamo nelle prossime settimane, i danni aumenteranno in modo esponenziale», dichiara da parte sua il responsabile di Cpme, Francois Asselin, intervistato da radio France Inter sull'ipotesi di riapertura il primo dicembre. «Non è mai troppo tardi per fare bene - ha aggiunto - Da quanto percepisco, penso che bisgnerà aspettare ancora un pò più a lungo. È molto dura, se non catastrofico per alcuni. Aspettando il primo dicembre, bisognerà sostenere le aziende in questione», ha concluso.

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