Il governatore Francesco Acquaroli: «Gimbo una leggenda, ma Mancini resta testimonial»

Il presidente della Regione: "Attorno all'ex mister della nazionale una strategia internazionale" Tamberi è il testimonial delle Marche social, quelle che hanno rilanciato il territorio fra i giovani

Il governatore Francesco Acquaroli: «Gimbo una leggenda, ma Mancini resta testimonial»
Il governatore Francesco Acquaroli: «Gimbo una leggenda, ma Mancini resta testimonial»
di Martina Marinangeli
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Giovedì 24 Agosto 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 07:07

Governatore Francesco Acquaroli: Gianmarco Tamberi ha riportato le Marche sul tetto del mondo con la medaglia d’oro vinta a Budapest. Dallo scorso anno, l’avete scelto come testimonial social delle Marche, dimostrando di averci visto lungo. A proposito di prospettive: pensa che in futuro Gimbo potrebbe diventare il testimonial principale, subentrando all’ormai ex ct della Nazionale di calcio Roberto Mancini?
«Per adesso la strategia è definita e resta quella, in futuro si vedrà. Le strategie evolvono. Ma al momento a noi interessa poter continuare a collaborare con entrambi perché le due strategie promozionali non sono in antitesi, ma complementari».

 
In che senso?
«Intorno a Mancini abbiamo elaborato una strategia più internazionale, dal momento che il calcio è lo sport più conosciuto nel mondo.

E ha vinto talmente tanto, sia come calciatore, che come allenatore, da essere estremamente noto anche lui a livello globale». 

E Gimbo?
«È una garanzia, una leggenda. È già testimonial per la parte social e continuerà ad esserlo. Entrambi sono marchigiani illustri che rendono orgoglioso il nostro territorio e ci permettono di invertire quella sindrome di Calimero che un po’ ha caratterizzato il modo in cui come marchigiani vediamo noi stessi».
Cosa intende?
«Tendiamo sempre a pensare che la nostra sia una regione piccola, sconosciuta. Invece abbiamo personaggi come Mancini e Tamberi: marchigiani doc che restano legati a questo territorio, che lo amano. È questo che abbiamo cercato nei testimonial: grandi personalità innamorate delle loro Marche».
E Mancini e Tamberi rispondono a questo identikit. Il secondo è sulla cresta dell’onda e, nel 2024, gareggerà alle Olimpiadi di Parigi e agli Europei di Roma. Mancini ha invece rescisso il contratto con gli Azzurri: teme che faccia lo stesso anche con le Marche?
«Assolutamente no: Mancini resta con noi. Il contratto è stato sottoscritto a giugno e dura due anni. Ripeto: noi vogliamo continuare a lavorare con entrambi perché come testimonial ci aiutano a veicolare un messaggio importante».
Quale?
«Sono due grandissimi sportivi e lo sport è un canale promozionale fondamentale perché unisce tutti: diverse generazioni, chi lo pratica e chi lo ama. Lo sport è trasversale, calcio ed atletica in particolare. E i nostri due testimonial sono personaggi riconosciuti nel mondo che si sentono marchigiani. Chi meglio di loro può promuovere il nostro territorio?».
Uno scatto d’orgoglio per la nostra regione?
«Esatto. Dobbiamo imparare ad essere più orgogliosi della grandezza che esprimiamo come regione. Promuovere il territorio non solo per far arrivare turisti, ma anche per spingere i marchigiani ad investire e a credere sempre di più nella loro terra. E Mancini e Tamberi sono perfetti per questo. Aggiungo una cosa, per far comprendere meglio le due personalità». 
Prego.
«Mancini ha ripostato una storia dell’Atim su Tamberi scrivendo “questo signore ha vinto tutto”».
Una squadra a tutti gli effetti.
«Sì, è proprio così».
 

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