CORRIDONIA - Tornano in strada i residenti del centro storico per dire no alla sperimentazione del disco orario avviata ormai da una settimana. I promotori della raccolta firme per il no, Selene Tamagno e Luca Pieroni, hanno organizzato per stasera, dalle 21 alle 22.30 circa, un punto di ritrovo ai giardini di viale Trento per proseguire nella sottoscrizione della petizione, i cui numeri hanno preso una decisa impennata. «Sono 350 circa le persone che hanno firmato finora – fa sapere Tamagno –. Chi non potrà essere presente all’incontro potrà contattarci via social e cercheremo di accordarci per incontrarci a raccogliere anche le loro firme».
La situazione
Ad ogni modo, l’amministrazione comunale non sembra al momento intenzionata a fare retromarcia. Benché di mattina, nella fascia oraria in cui ha validità il provvedimento (dalle 8 alle 12), gran parte di piazza Corridoni si sia svuotata da gran parte delle auto che la affollavano, il Comune tira dritto soprattutto per un motivo: l’impatto vero del riordino si vedrà a settembre, quando tornerà a pieno regime anche l’attività scolastica e insegnanti e dipendenti si troveranno quindi a dover parcheggiare fuori dalle mura. Ufficialmente, la delibera di giunta dello scorso 6 maggio parla di quattro mesi di sperimentazione prima di decidere in via definitiva sul da farsi, quindi si dovrebbe andare avanti in questa maniera, salvo retromarce, almeno fino a fine novembre. La raccolta firme ha l’obiettivo minimo di correggere il tiro su quanto imposto dall’amministrazione: se non si può tornare indietro, quantomeno si pensi ad aree riservate ai residenti o a permessi speciali per loro come per chi ha la propria attività in centro città. I “rivoltosi” proseguiranno con la raccolta per qualche settimana, cercando di arrivare a protocollare la petizione entro fine agosto e avere un nuovo incontro, dopo quello “turbolento” della scorsa settimana, entro il mese di settembre. La questione, ovviamente, è diventata anche politica, con il silenzio del sindaco Giuliana Giampaoli (che lascia trapelare irritazione per la situazione) e l’opposizione che ha messo nel mirino la vice Nelia Calvigioni, chiedendo la revoca del provvedimento e un tavolo di confronto con cittadini e attività.
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