Il food domina in centro ma non ci sono i servizi. Ecco quali sono le carenze maggiori

Il food domina in centro ma non ci sono i servizi. Ecco quali sono le carenze maggiori
Il food domina in centro ma non ci sono i servizi. Ecco quali sono le carenze maggiori
di Luca Marcolini
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Marzo 2024, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 14:44

ASCOLI Adesso la mappa reale del commercio nel centro storico ascolano c’è. Una vera e propria radiografia, sotto forma di censimento, che l’Arengo per la prima volta, da diversi decenni addietro fino a oggi, ha voluto realizzare per volontà del sindaco Fioravanti e dell’assessore Stallone. E che tra circa 15 giorni l’amministrazione comunale presenterà ufficialmente a tutti gli operatori commerciali.

Il quadro

Un quadro complesso e suddiviso in tre zone del centro per fotografare la situazione attuale e, al tempo stesso, evidenziare quali siano le carenze dell’offerta commerciale dal punto di vista delle tipologie di attività del tutto assenti, in totale 10, o presenti in numero ridotto rispetto alle esigenze della città.

Ed è su questo fronte che l’Arengo intenderebbe lavorare, come più volte sottolineato da sindaco e assessore, per integrare l’offerta commerciale con le attività mancanti attraverso possibili agevolazioni fiscali.

La nuova mappa delineata ora dall’Arengo, grazie al lavoro del Suap comunale coordinato da Cinzia Mascetti insieme a una società specializzata, evidenzia innanzitutto che non è corretta l’idea di un centro invaso soprattutto dal food: si tratta solo di un’alta concentrazione del settore soprattutto nella zona più centrale, tra le piazze principali. Mentre, in realtà, su 415 attività presenti, 182 (pari al 44%) sono catalogate come negozi (di varia tipologia) a fronte di 121 unità (29%) per il settore del food, a cui si aggiungono 42 (10%) attività di servizi per la persona, 42 (10%) attività alimentari e 29 (7%) attività artigianali e professionali.

Entrando ancor più nel dettaglio della tipologia che ingloba i negozi, 45 si occupano di abbigliamento (29%), 11 i negozi di calzature, 10 orologeria, oreficeria e gioielleria, 10 di computer, telefonia, elettronica o elettrodomestici; 10 di ottica e materiale ottico, 9 tabaccherie, 8 di cosmetici, profumeria e prodotti di bellezza, 8 tipografie in digitale, copisteria, grafica e stamperia, 7 farmacie e sanitarie, 7 articoli da regalo, gadget, oggettistica, bomboniere. Ed emerge che nel cuore della città sono del tutto assenti, sul fronte dei negozi, quelli per la vendita di animali, quelli di articoli per bambini o di giocattoli, quelli di fumetti-comics e videogiochi e, ancora, quelli di articoli per il giardinaggio o di prodotti agricoli.

Le carenze

Così come, per quel che riguarda i servizi alla persona, non ci sono centri benessere e sul fronte delle attività artigianali e professionali, mancano fabbri, elettrauto, gommisti, vetrai e attività di tolettatura animali. In totale, 10 tipologie di attività del tutto assenti in centro storico, affiancate da altre tipologie presenti con una sola unità. Ovvero un negozio di musica-strumenti musicali, uno di apparecchi acustici, una merceria, uno di abiti da lavoro, uno ferramenta-utensileria-hobbistica, uno di borse e pelletteria, un sala da thè-cioccolateria-latteria e un liutaio. Il censimento, come detto, divide poi le attività presenti in tre zone del centro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA